COSENZA – “E’ da ieri che leggo sulla stampa che dovrei subire giudizio, in un’assemblea congiunta dei nostri Gruppi parlamentari, per tradimento di non si sa bene quali principi, come non è noto da chi è provenuta tale richiesta. E’ di dominio pubblico, invece, il continuo lavorio di chi, in questi lunghi mesi e alle spalle, mi ha avversato nella mia terra.
Già, la mia terra, in nome della quale mi sono opposto al pericoloso trasbordo delle armi chimiche siriane avvenuto senza le minime condizioni di sicurezza nel porto di Gioia Tauro : un’ennesima svendita di sovranità contro la volontà dei cittadini calabresi.
Nell’opposizione a questa visione ancillare della Calabria sono stato coinvolto con il mio amico e collega “portavoce” alla Camera, Sebastiano Barbanti, del quale è stata chiesta l’espulsione da parte di chi rinnega la propria terra per ragion di stato. Ad oggi – invece – non vi è stata alcuna comunicazione di congiunta e quindi di ordine del giorno da parte del Presidente del mio Gruppo al Senato che riguardasse la mia persona.
Comunque vada, dovessi subire giudizio per lo stupro della Calabria in difesa della mia terra e della mia gente, sarei onorato di affrontarne le conseguenze, così come hanno fatto i miei colleghi in Val di Susa, per difendere dallo scempio della TAV la loro terra. Ritengo che la difesa del territorio calabrese non possa avere meno valore o mi sbaglio?
Attendo il giudizio a testa alta, sapendo che alcun principio ho violato, né del mio Gruppo politico né di altro genere.
Io non mi sono mai nascosto dietro le decisioni governative e mi dichiaro senz’altro colpevole di aver difeso i miei fratelli e le mie sorelle che sono costretti a sopravvivere in una terra bellissima quanto martoriata“.
da Francesco Molinari-M5S