Armi chimiche: l’ira del Comitato SOS Mediterraneo

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GIOIA TAURO (Rc) – La conferenza stampa annunciata dal direttore generale dell’OPAC Uzumcu non lascia spazio ai dubbi; le armi chimiche siriane più pericolose caricate sul cargo danese Ark Futura hanno lasciato il porto siriano di Latakia per dirigersi a Gioia Tauro. Qui troverà ad aspettarla la nave americana Cape Ray per iniziare un’operazione di trasbordo assolutamente mai tentata prima, in prossimità degli insediamenti urbani di San Ferdinando e Gioia Tauro.
L’ operazione si svolgerà nella più assoluta segretezza ed in spregio alla Convenzione di Arhus per la quale la trasparenza ed il coinvolgimento delle popolazioni nelle questioni ambientali assurgono a valore imprescindibile, confermando pertanto tutti i dubbi sulla natura pacificatrice di questa prima operazione di disarmo. Il “Comitato SOS Mediterraneo” si rivolgono al sindaco di San Ferdinando per richiedere l’applicazione immediata del “principio di precauzione”, in osservanza al dettato della Comunità Europea, che impone al primo cittadino l’intervento diretto ed immediato non solo nel’’ipotesi in cui ricorra una minaccia di danni “gravi e irreversibili”, ma anche nella semplice situazione di pericolosità presunta. Il Comitato, inoltre, ricorda al Sindaco di San Ferdinando che non può rifiutarsi di operare scelte ed assumere un parere in coerenza con il principio di Precauzione, anche in virtù degli artt. 50 e 54 del decreto legislativo 267/2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali).
A tale riguardo il Consiglio di Stato ha emesso sentenza favorevole ad un Comitato di cittadini di Taranto ed ottenuto infine che il Sindaco di quella città applicasse immediatamente tale principio.
In fine, il Comitato afferma che vigilerà la situazione, denunciando, se occorre, alla Magistratura qualsiasi atto contrario alle determinazioni del popolo della Piana di Gioia Tauro ed ogni tentativo presente e futuro di usurpazione del territorio e del mare.

 

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