Assistenti fisiche alunni diversamente abili: colmare vuoto normativo

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ROSSANO (COSENZA) – Lavoratori e lavoratrici del servizio di integrazione degli alunni diversamente abili, gli enti locali non possono essere lasciati soli da Province e Regioni, vanno individuate soluzioni urgenti per ovviare ad un deficit normativo e, quindi, di competenze le cui gravi conseguenze si stanno riversando solo ed esclusivamente sugli operatori e sulle famiglie dei disabili.

La questione è stata posta all’attenzione dell’On. Giuseppe CAPUTO che accogliendo la richiesta di incontro avanzata dal segretario comprensoriale FP Cgil Antonio SCHIAVELLI, ha ricevuto stamani, presso la propria segreteria politica allo Scalo, una nitrita delegazione di lavoratrici.

La situazione di impasse attuale – hanno spiegato le lavoratrici, accompagnate da SCHIAVELLI – sta mettendo a serio rischio il diritto allo studio e, allo stesso tempo, un patrimonio lavorativo di esperienze e di competenze in favore dell’integrazione sociale, culturale, scolastica e personale dei soggetti con disabilità. Soprattutto per quanto attiene all’assunzione della relativa spesa, questo servizio di assistenza – hanno detto – è oggi ipotecato da una situazione di assoluta incertezza. Con una scopertura totale del servizio per quanto attiene le scuole superiori, dove è cessato da diversi anni ed i ragazzi sono abbandonati al loro destino. Il rimpallo di competenze tra Regione e Province da una parte, la politica nazionale dei tagli e della ulteriore revisione di competenze delle province dall’altra, più la deficitaria situazione dei comuni, sta provocando caos e disagi intollerabili. Il dato più evidente – hanno continuato le lavoratrici – è che in Calabria è mancata una chiara ed esplicita legislazione regionale in ordine al recepimento ed all’attuazione della Legge 104 sull’handicap. Ciò nonostante, negli anni, ha preso forma e sostanza la figura dell’assistente fisico – ha precisato SCHIAVELLI – che ha conquistato un ruolo ed una funzione insostituibile nel processo educativo, che ha favorito e favorisce l’integrazione scolastica degli alunni nel gruppo o nel contesto. Si è insomma delineata una professionalità specifica che ha il proprio ambito nella scuola. Oggi però i servizi navigano nella incertezza dei finanziamenti, nella precarietà della condizione lavorativa, nella mancanza di un approccio globale alla problematica.

Dialogando con la delegazione, CAPUTO si è  impegnato a farsi portavoce della questione già nella prossima seduta del consiglio regionale di venerdì 14, sia all’assessore regionale al lavoro STILLITANI, sia al Governatore SCOPELLITI, indicando, tra le ipotesi, anche quella di verificare l’utilizzabilità dei fondi Por per sanare questo vuoto evidente e grave.

In un clima cordiale e di reciproco ascolto e collaborazione, CAPUTO ha poi colto l’occasione per sottolineare, confrontandosi con la delegazione delle assistenti fisiche di Rossano, la gravità della situazione finanziaria generale a tutti i livelli, con l’insorgere quotidiano di problemi e questioni ereditate per le quali è sempre più difficile offrire soluzioni immediate ed efficaci.

Per questo – ha detto – oggi siamo tutti dalla stessa parte rispetto alle dimensioni ed alle conseguenze di una crisi che va affrontata insieme. Senza contrapposizioni e preservando intatto, in qualsiasi momento del confronto, il rispetto per le istituzioni, così come per le associazioni sindacali e per chi le rappresenta. Il muro contro muro non funziona e rischia soltanto di peggiorare la situazione.

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