Reggio Calabria – Tutto è iniziato con un appello dell’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri che chiedeva al sottosegratario ai Beni Culturali Roberto Cecchi un intervento «per la valorizzazione dei beni culturali e dei reperti archeologici calabresi». La risposta del Ministero non è tardata: lo spostamento dei Bronzi di Riace a Firenze, «Il modo – ha Cecchi spiegato alla Nazione – per far rivivere una grande emozione», tanto, aggiunge, «per rivedere aperto il museo di Reggio ci vorranno anni».
Proposta sulla quale il Ministero sembra riflettere seriamente e che è stata tra l’altro, accolta di buon grado dal sindaco fiorentino Matteo Renzi. E adesso, in occasione del quarantesimo anniversario dal ritrovamento delle statue sui fondali calabresi, e con il completamento del Museo della Magna Graecia che sembra un traguardo ancora lontano, i calabresi temono di vedersi strappare uno dei simboli culturali della regione.
Non tardano, di conseguenza le dichiarazioni della politica. L’assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Calabria Edoardo Lamberti-Castronuovo interviene: «Il sindaco di Firenze o lo storico Cardini ( e non sono i soli), che non conoscono Reggio, pensano di “salvare” i Bronzi da un branco di incapaci che hanno abbandonato le statue del quinto secolo a. C. in uno scantinato, in una terra dove si pensa ad altro che non alla cultura. Forse Renzi – dice Lamberti-Castronuovo – non solo non conosce la nostra città e i suoi uomini migliori, ma probabilmente non conosce neppure la storia e le origini della nostra cultura». L’assessore provinciale reggino aggiunge: «Allora, senza erigere barricate, produciamoci in uno sforzo collettivo. Istituzioni, associazioni, cittadini. Cominciamo a invitare ufficialmente Renzi a visitare Reggio, subito».
Intanto non resta che sperare nella riapertura del Museo reggino, che equivarrebbe a ridare una dimora ai due guerrieri: a tal proposito la Soprintendenza ha assicurato che a dicembre i Bronzi saranno al museo e in primavera dovrebbero riaprire tutte le sale.