Il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” si batte da sempre per riaffermare che il nostro Bene Comune più prezioso, l’Acqua, deve essere sottratto alle logiche del mercato per essere gestito in maniera pubblica e partecipata.
Diverse sono le criticità emerse da quando una scelta politica scellerata ha ideato una società di diritto privato, la Sorical S.p.A., alla quale ha affidato la gestione dei nostri Acquedotti. Una delle più gravi, soprattutto per la ricaduta immediata che ha avuto ed ha tuttora sui cittadini, è quella relativa alle tariffe idriche applicate ai nostri Comuni.
Da anni il Coordinamento denuncia pubblicamente l’illegittimità delle tariffe applicate sia per quanto riguardo il rispetto delle Normative vigenti in materia sia perché, incredibilmente, le attuali tariffe “scontano” un madornale errore, ovviamente a svantaggio dei Comuni, nella conversione iniziale della tariffa da lire in euro.
L’Amministrazione del Comune di Borgia, anni addietro, diede incarico all’avvocato Salvatore Gullì, legale da sempre vicino al Coordinamento “Bruno Arcuri”, di adire un’azione giudiziaria per la restituzione delle somme che il Comune, e quindi i Cittadini, avevano corrisposto alla Sorical SpA e che risultavano notevolmente maggiori di quelle dovute.
Lo scorso fine anno, proprio tra Natale e Capodanno, l’avvocato Gullì, su incarico del Comune di Borgia ma con un grosso impulso da parte del Coordinamento “Bruno Arcuri”, ha inoltrato ricorso al TAR Calabria contro un decreto della Regione Calabria che stabiliva, in maniera assolutamente illegittima, gli adeguamenti tariffari per gli anni 2010 e 2011.
Poiché le tariffe oggetto delle azioni giudiziarie sono applicate a tutti i Comuni calabresi è facile comprendere come un esito positivo possa generare ripercussioni favorevoli per tutti i calabresi.
Nei giorni scorsi il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ha appreso, con grande stupore e con grave rammarico, che l’Amministrazione comunale di Borgia ha revocato all’avvocato Gullì gli incarichi già conferiti, perché sarebbe mancato il “rapporto di fiducia” con il legale.
La notizia è veramente di una gravità assoluta perché tale revoca, e il conseguente disimpegno nelle cause in corso, inciderà negativamente non solo sul Comune di Borgia, e quindi sui suoi abitanti, ma anche su tutti i Comuni calabresi cui verrebbero riconosciute le somme pagate in più. Tra l’altro la prima causa, quella “storica” che va avanti da diversi anni, stava per giungere alla sentenza che, molto verosimilmente, sarebbe stata positiva.
A questo punto ci chiediamo, e chiediamo all’Amministrazione comunale di Borgia, se la revoca degli incarichi sia semplicemente una ripicca nei confronti dell’avvocato Gullì per il suo grande impegno profuso come legale del Comitato “No-Battaglina”.
Oppure dobbiamo malignamente immaginare che, viste le gravi conseguenze che tali cause avrebbero generato per le casse della Sorical, l’Amministrazione di Borgia abbia colto la palla al balzo per cedere alle molto probabili pressioni subite in questi anni.
Rivendicare la difesa e la salvaguardia dei Beni Comuni, cioè di beni che appartengono all’intera collettività, come l’Acqua o come i terreni gravati di “usi civici”, deve essere un vanto per qualsiasi Amministrazione e non può trasformarsi, in nessun modo e per nessuna maniera, in una grave penalizzazione per gli abitanti di un’intera Regione. Per questo chiediamo all’Amministrazione comunale di Borgia di fare un passo indietro e di portare avanti le cause in corso contro le tariffe Sorical, per il bene dei borgesi e di tutti i calabresi.
Perché si scrive Acqua ma si legge Democrazia!