Giuseppe Candido e Rocco Ruffa, esponenti del partito radicale, attraverso una nota stampa congiunta, esprimono soddisfazione per le parole di Nicola Irto del Partito Democratico, che ieri ha presentato la proposta di legge regionale per l’istituzione del garante dei diritti delle persone private della libertà personale:
“Sono un po’ di mesi che digiuniamo di venerdì anche per questo. Sostenendo” – si legge ancora – “l’azione nonviolente di Rita Bernardini, di Marco Pannella e dei Radicali del Partito Radicale Nonviolento transpartito transnazionale per chiedere che il messaggio di Napolitano dll’8 ottobre 2013, unico messaggio ufficiale del Presidente nei suoi nove anni di mandato, su Carceri e Giustizia, venga quantomeno discusso, alle motivazioni – personalmente – avevamo aggiunto con un appello al Governatore della Calabria Olivero, quello di istituire il garante regionale dei detenuti. Siamo quindi molto contenti della conferenza stampa di ieri con cui è stata annunciata l’avvenuta presentazione della proposta di legge da parte del consigliere regionale Nicola Irto. E siamo contenti che ciò sia avvenuto subito dopo l’incontro tra il Ministro della Giustizia Orlando con Marco Pennella, Rita Bernardini e altri esponenti del partito radicale. Abbiamo salutato l’avvenimento – anche noi – sospendendo i digiuni per una settimana. Ringraziamo il Garantista per l’aiuto dato con il suo giornale ai nostri appelli. E, assieme al consigliere regionale Nicola Irto, ringraziamo pure, per tutto l’impegno messo su questa battaglia, fin dal sit-in di questa estate l’8 agosto, davanti al carcere di Palmi, dall’osservatorio Carceri dell’Unione Camere Penali e dal suo rappresentante locale, Gianpaolo Catanzariti, proprio su questa battaglia di civiltà.
Come Radicali la sosterremo e continueremo la nostra azione nonviolenta di digiuni a staffetta e di dialogo con le istituzioni regionali – Presidenza e Consiglio – affinché la proposta venga messa subito in calendario e discussa al più presto in modo che, in poco tempo, si possa avere questa figura istituzionale di garanzia della vita del diritto che è diritto alla vita“.