Caro trasporti, dall’Unical parte la protesta

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Protesta all'Università della Calabria
Protesta all'Università della Calabria

COSENZA – Una ‘controbiglietteria’, costruzione bianca e rossa con tanto di obliteratrice e un biglietto ‘PediBus’: sono i simboli della protesta contro il caro trasporti partita dall’Università della Calabria. Questa mattina studenti e cittadini si sono ritrovati presso le pensiline dell’Unical per protestare contro il rincaro dei mezzi di trasporto. Autobus bloccati a singhiozzo e volantinaggio per sensibilizzare utenti e lavoratori  su un problema vissuto in prima persona ogni giorno da studenti e cittadini. Negli ultimi mesi, infatti, si sono susseguiti gli aumenti delle tariffe e per le corse cittadine e per le corse per l’università. Dal primo gennaio l’ennesimo aumento, in tutta la Calabria, per decreto della Regione. Tra l’altro, l’Amaco (Azienda per la mobilità nell’area cosentina) ha abrogato le agevolazioni per gli ultrasettantenni, in ottemperanza alla legge regionale  30 dicembre 2013 n.56.

L’iniziativa di questa mattina è stata organizzata da realtà e collettivi locali, tra gli altri Rifondazione Comunista, Usb,

Il biglietto alternativo 'PediBus' registra gli aumenti che si sono susseguiti

Rialzo, Ateneo Controverso, la Rete 28 Aprile. Ma si tratta solo dell’inizio: per tutta la settimana sono previste altre azioni. Per sensibilizzare sul rincaro delle tariffe che fa venire meno il diritto alla mobilità e contraddice l’esito referendario del 2011.

I promotori dell’iniziativa, oltre a denunciare l’aumento del 40%, propongono la riduzione del costo dei biglietti e la garanzia del servizio notturno. Chiesto anche il prolungamento della pista ciclabile fino  al Ponte Bucci dell’università. Alla metro leggera viene opposta la riqualificazione del «sistema ferroviario esistente».

 

 

 

 

 

 

 

(@ foto di AteneoControverso)

 

Rita Paonessa

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