Convegno “Ricostruiamo il ponte sul savuto” a Nocera Terinese, per un disagio che va avanti ormai da anni

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NOCERA TERINESE – SI è svolto lo scorso 10 maggio un convegno dal titolo “Ricostruiamo il ponte sul savuto” con l’obiettivo di ripristinare una situazione che si è aggravata nel 2006 con la chiusura al traffico del ponte, fino al definitivo crollo del 2008. Il ponte, che ricopriva un’ampia zona tra le provincie di Catanzaro e di Cosenza ed era un collegamento cruciale per le aziende di vino, olio e cipolla di tropea, è di fondamentale importanza per la fragile economia della zona, oltre che per i trasporti.

Il dibattito inizia con l’intervento introduttivo di Saverio Rocchino (Comitato “Ricostruiamo il ponte sul Savuto”) che si focalizza su alcuni punti essenziali, tra cui la lentezza nelle operazioni di ricostruzione. SI potrebbe iniziare, secondo Rocchino, dalla ricerca di risorse presso gli enti territoriali, per poi rimuovere i resti del vecchio ponte e bonificare la zona, che sta diventando ormai una vera e propria discarica a cielo aperto.

La presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, parla, a tal proposito, della richiesta di rimodulazione fondi FAS, cioè dei fondi già assegnati alla provincia, che ammontano a circa 100 milioni di euro. 70 di questi andrebbero alla realizzazione della strada del medio savuto, 10 per lo svincolo dell’autostrada e 20 per la progettazione del completamento della strada medio – savuto. I 5 milioni necessari per il ponte potrebbero essere ricavati tra questi ultimi 20, anche se la Ferro mostra le sue perplessità a riguardo. Per la bonifica del territorio, invece, sono stati già messi a disposizione 4,5 milioni e a breve inizierà l’iter burocratico.

Il prof. Filippo Motta, componente sempre del comitato, parla invece di cifre diverse rispetto a quelle della Ferro. 40 milioni erano stati stanziati per interventi ambientali in riprogrammazione diretta. Di questi 7 milioni sono andati a crotone e 3,7 per la bonifica del territorio, ne restano 29 che, però, non sono stati mai utilizzati. A riguardo la Ferro non ha nascosto un certo stato d’animo.

L’onorevole Luigi Incarnato parla di come durante la sua permanenza all’assessorato regionale aveva individuato nel ponte un punto strategico importantissimo, che doveva essere integrato con autostrada, strada statale litoranea e strada provinciale. Il progetto poi non si realizzò più e questo testimonia, come detto dallo stesso onorevole, come la Calabria si stia distaccando sempre di più dall’Europa.

Il consigliere Carlo Guccione considera fallimentare la politica adottata. Il ponte, secondo lui, è un elemento viario fondamentale per la SS18 e il suo crollo testimonia come non vi siano altre via alternative a questa, creando molti disagi e portando, a lungo termine, al collasso della fascia tirrenica. Il consigliere esprime, inoltre, la volontà di continuare la sua battaglia nelle sedi istituzionali e non solo in ambito regionale.

Il prof. Daniele Minniti, pur riconoscendo il buon operato della Ferro, considera insufficiente l’impegno della provincia dal 2008 ad oggi riguardo la ricostruzione del ponte, individuando soprattutto nella lentezza burocratica l’elemento maggiore del disagio. Riconosce, inoltre, alle provincie un ruolo fondamentale, dicendo, con toni forti, che, forse, andrebbe abolita la regione.

L’onorevole Leopoldo Chieffallo, profondo conoscitore del territorio, va subito al nocciolo della questione, le risorse economiche. Chiede di osare di più e attivarsi andando alla ricerca di risorse presso gli enti sovraordinati, che hanno più disponibilità. Si unisce al pensiero di Incarnato poi, sostenendo la creazione dell’opera come viabilità al servizio della A3. Tutto ciò si potrebbe attuare, secondo lui, con la creazione della strada Galasso, che collegherebbe il bivio di San Mango al ponte e alla statale SS18.

All’incontro doveva essere presente anche il Movimento 5 stelle di Catanzaro ma, per impegni concomitanti, ha ovviato all’assenza con una lettera. Nella missiva si evidenzia la necessità urgente di ricostruire il ponte, per evitare danni ancora più grandi all’economia dell’area.

Dello stesso pensiero del M5S è l’assessore Muraca, che parla per conto del sindaco di Lamezia Terme.

A dibattito concluso il comitato si dimostra comunque soddisfatto della discussione, grazie alla presenza della Ferro è stato possibile toccare ogni punto dell’argomento in maniera diretta, come una vera tavola rotonda. I ringraziamenti da parte loro vanno a lei e a tutti i partecipanti, il comitato considera chiusa, almeno dal punto di vista del dibattito, la questione del ponte. Dal punto di vista del lavoro c’è, inutile dirlo,  ancora molto da fare.

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