L’europarlamentare calabrese, Laura Ferrara, interviene nel dibattito politico regionale in vista delle imminenti elezioni regionali.
“Il Consiglio regionale della Calabria, ormai sciolto per le dimissioni obbligate del suo Presidente, ieri si è riunito per l’ennesima volta per tentare di mettere una toppa alla vergognosa legge elettorale che ha avuto quale unico risultato quello di coprire di ridicolo tutta la classe dirigente della politica calabrese. Nel frattempo, mentre le massime istituzioni regionali si attorcigliano penosamente su se stesse, i nostri attivisti, vera forza del Movimento, spinti dall’amore per la loro terra e dalla passione per la politica partecipata, da tempo lavorano al programma regionale. Li hanno chiamati gli “Sharing lab”, che altro non sono che cinque tavoli di lavoro, uno per ogni macro-area, aperti a tutti, e dove è possibile proporre, condividere ed elaborare le idee che entreranno a far parte del programma regionale. Una partecipazione che non dovrebbe far notizia, in quanto frutto naturale della volontà di relazionarsi con i cittadini, qualcosa che ogni forza politica dovrebbe contenere nel proprio DNA a prescindere. E invece? Invece, mentre gli attivisti del Movimento continuavano instancabili e appassionati a dedicare il proprio tempo alla democrazia partecipata, anche in piena estate, le altre forze politiche, visibilmente spaventate da così tanta innovativa normalità e dall’incontrollabile entusiasmo e partecipazione degli attivisti, architettano un binario morto ordito ad hoc per il Movimento 5 Stelle: quella scandalosa legge elettorale che non esitai a battezzare “Cinghialum”, involuzione calabrese del “Porcellum”, che prevedeva lo sbarramento al 15% per le forze non coalizzate, ovvero per il Movimento! Ma come avevo preannunciato, il treno dell’arroganza volgeva a tutta velocità verso il muro dell’ineluttabile e, ieri, l’inevitabile schianto. Spero solo che il boato sia stato sufficientemente forte da far sussultare le coscienze degli elettori Calabresi.” Già lunedì il Ministro Lanzetta, rispondendo all’interrogazione dei parlamentari pentastellati calabresi, confermava ciò che noi sosteniamo sin dal primo momento, ovvero che “la soglia di sbarramento del 15% appare così elevata che può dar luogo ad una distorsione, in concreto, tra i voti espressi e i seggi ottenuti che supera il limite fisiologico insito in qualsiasi sistema elettorale, in violazione del principio di ragionevolezza, principio costituzionalmente garantito ai sensi dell’art.3 della Costituzione”. I dubbi di costituzionalità venivano espressi anche sulla figura del consigliere supplente, sul premio di maggioranza spropositato, innalzato fino al 60%, nonchè una serie di possibilità d’incertezza del diritto, stante la mancata definizione della “coalizione”. Ovvietà senza scampo! “Insomma – commenta Laura Ferrara – un enorme pasticcio dei nostri governanti che ha irrimediabilmente compromesso l’immagine della nostra amata terra. Oggi, il quadro politico calabrese sembra uscito da un libro di Kafka e ci consegna un Consiglio regionale senza più un briciolo di legittimazione ed orgoglio istituzionale, pateticamente costretto a tornare sui suoi passi ed emendare la legge vergognosa, frutto della spavalda ignoranza delle più elementari regole democratiche, costruita a pennello in funzione della campagna elettorale e che lo stesso Consiglio regionale mai avrebbe dovuto e, soprattutto, potuto approvare. Nel frattempo, fin dalle dimissioni del Presidente Scopelliti, tutto il potere della regione è coordinato e diretto dalla Antonella Stasi, donna al comando mai eletta!. Nominata vice di un Presidente costretto a dimettersi per le note vicende giudiziarie, adesso guida la regione senza alcuna responsabilità nei confronti dell’elettorato calabrese e senza neanche il contrappeso di un Consiglio regionale, morto e sepolto da tempo e che è da tempo proiettato in campagna elettorale. Se fosse rimasto un barlume di rispetto per i principi basilari su cui si fonda democrazia, le dimissioni della sarebbero state d’obbligo. E mentre la Stasi incontra Franco Corbelli, supplicandolo di rinunciare al suo legittimo diritto di partecipare alle primarie, pregandolo di scongiurare una spesa di due milioni di euro, il Movimento Cinque Stelle, in poche ore, organizza le primarie on-line a costo zero! La domanda è retorica ma corre obbligo formularla: ma quando hanno trionfalmente annunciato la legge che prevedeva le primarie, non sapevano che sarebbero costate due milioni di Euro? Noi proseguiamo per la nostra strada, le elezioni regionali sono alle porte ed il Movimento 5 Stelle è più pronto di quanto gli organi di informazione lascino trasparire. Un’occasione d’oro, non tanto per il Movimento in sé, quanto per tutti i calabresi che finalmente avranno l’opportunità vera di scegliere un futuro differente per la propria regione. Oramai la misura è colma, gli elettori lo sanno e il Movimento Cinque Stelle c’è!”.