I sindacati in assemblea per discutere sulla precarietà del Cnr di Piano Lago

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COSENZA – Si è svolta presso la sede dell’ISN-CNR di Piano Lago, l’assemblea del personale convocata dalla FLC CGIL, alla presenza di Rosa Ruscitti (responsabile nazionale CNR della FLC CGIL) e dei dirigenti sindacali regionali, Gianfranco Trotta e Raffaele Froio,  unitamente alla RSU della FLC CGIL Catia Algieri.

Gli interventi dei sindacalisti e dei lavoratori e delle lavoratrici presenti hanno ribadito lo stato di disagio e di precarietà in cui si opera nell’Istituto, infatti, non sono state avviate le procedure previste dai regolamenti del CNR relativamente al trasferimento dell’Istituto in altra sede, che prevedono la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto, i quali in più occasioni hanno chiesto l’apertura di un confronto serio e di merito che definisca progetti scientifici definiti e compiuti. A tutt’oggi, invece, la discussione è affrontata tenendo conto di logiche baronistiche e senza un minimo di confronto.

Già nella scorsa settimana come FLC CGIL abbiamo chiesto ed ottenuto il rinvio della discussione relativa, appunto all’ISN, all’interno del Consiglio di amministrazione del CNR.

La responsabile nazionale CNR della FLC CGIL ha ribadito che anche nell’incontro previsto domani con il presidente del CNR Nicolais chiederà con forza che il trasferimento dell’Istituto dovrà essere deciso all’interno di una discussione ed di un confronto che tenga conto anche delle proposte che i ricercatori in questi mesi hanno avanzato al CNR e che non sono state tenute in considerazione anche alla luce della completa mancanza di coordinamento e di un effettivo ruolo della direzione scientifica dell’Istituto.

 

Al termine dell’assemblea si è deciso che qualora il Presidente del CNR non dia garanzie rispetto al reale e concreto coinvolgimento dei lavoratori e delle lavoratrici  ed alla valutazione dei progetti scientifici presentati, in occasione del prossimo cda del CNR una delegazione di ricercatori si recherà a Roma per manifestare per il mancato e necessario confronto e per difendere il diritto alla libera ricerca costituzionalmente garantito.

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