Il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, ha aperto questa mattina nell’Aula Magna dell’Università della Calabria i lavori del convegno “Mediterraneo un mare di culture”, sottolineando l’importante valore politico e culturale dell’iniziativa (in programma anche domani), promossa dall’Ateneo in collaborazione con la Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo.
“Quella del dialogo e del rispetto reciproco, che questo convegno propone – ha detto tra l’altro il ministro – è la strada giusta per raggiungere risultati concreti ma, soprattutto, utili alla società. Lavorando insieme, conoscendo e apprezzando il bagaglio di vissuto che ogni cittadino, di qualunque parte del mondo, porta con sé – ha proseguito la Lanzetta – è possibile raggiungere un traguardo utile a tutti e che questo convegno mette in evidenza con forza: la creazione del clima umano giusto e degli approcci politici e metodologici più adeguati, perché antiche fratture e squilibri tuttora persistenti, che rendono precaria l’area del Mediterraneo, vengano ricomposti e superati”.
La Lanzetta ha anche ricordato gli esempi “positivi e qualificanti, di grande maturità e modernità civile” che la Calabria ha dato in questi anni, favorendo l’integrazione di numerosi immigrati:“Quanto è successo a Lamezia Terme, Polistena, Acquaformosa e in tanti altri centri della regione – ha detto il ministro – dà evidenza e merito ad una società aperta, moderna, responsabile, al cui interno vivono persone che, con spirito di amicizia e lontano da ogni pregiudizio, rendono concreta l’idea più vera e nobile di solidarietà e di disponibilità verso l’altro”.
Il ministro Lanzetta, prendendo spunto da alcune considerazioni fatte in precedenza dal prorettore, Guerino D’Ignazio, ha infine ricordato “l’attenzione che l’Ateneo riserva da sempre alla necessità di creare una rete di positive relazioni e di buone pratiche amministrative, oggi più che mai attuale e necessaria”, riconoscendo all’Unical un significativo ruolo anche sotto questo non secondario profilo.
La giornata è iniziata con i saluti del Prorettore Guerino D’Ignazio, e del rettore, Gino Mirocle Crisci. “L’incontro di oggi – ha detto tra l’altro il Magnifico – va certamente nella direzione di favorire l’affermazione di valori e obiettivi di crescita e sviluppo condivisi, ma intende confermare anche la volontà dell’Unical di avere un ruolo sul piano internazionale. L’Ateneo che ho l’onore di guidare – ha concluso Crisci – ha le carte in regola, sia sul piano scientifico che organizzativo, per raggiungere questo obiettivo e fare della Calabria una regione capace non solo di valorizzare le potenzialità di cui dispone, ma anche di essere protagonista in uno scenario, sicuramente possibile, in cui la pace, la cooperazione e il rispetto delle identità di ogni popolo siano valori fondamentali e indiscutibili”.
Un saluto ai presenti è stato portato anche dall’avv. Rinaldo Chidichimo, della Fondazione Terzo Pilastro Italia e Mediterraneo: “Noi crediamo – ha detto – nella possibilità che il Mediterraneo torni ad avere il peso e l’importanza del passato, e che attraverso lo sviluppo di attività culturali, educative e sociali possa essere invertito il trend attuale, in cui i motivi di disgregazione e di conflitto sono prevalenti. Per questo – ha concluso Chidichimo – abbiamo puntato con decisione sull’UniCal, una dei pochi investimenti riusciti nella storia di questa regione, e con essa intendiamo rafforzare la collaborazione, portando avanti insieme il progetto di un rinnovato impegno culturale e civile”.
La parte dei saluti è stata conclusa dall’intervento del sindaco di Rende, Marcello Manna, che ha espresso apprezzamento per il convegno e per i motivi ispiratori che ne hanno reso possibile la realizzazione.
E’ seguito l’intervento del rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, che ha auspicato la realizzazione di un progetto per la mitigazione del rischio sismico nell’area del Mediterraneo:”E’ un tema – ha detto dopo avere illustrato le caratteristiche tettoniche della zona – sul quale possono convergere le energie e l’attenzione di molti paesi e che può favorire un approccio unitario e condiviso, dalle sicure positive ricadute”.