“Nonostante Sybaris sia stata una delle polis più importanti del mondo antico e i ritrovamenti archeologici siano di straordinaria rilevanza, non ci sono fondi sufficienti né per ripristinare lo stato del Parco pre-alluvione né, tantomeno, per proseguire gli scavi a tutto oggi incompleti.”
Lo ha detto il senatore e segretario del Psi, Riccardo Nencini, relatore della Risoluzione presentata in VII commissione “Istruzione e Beni Culturali” del Senato per fronteggiare lo stato di crisi del Parco Archeologico di Sibari, provocato dall’inondazione del fiume Crati del gennaio scorso.
“Con la mia risoluzione, accolta favorevolmente da tutti i membri della commissione – ha commentato Nencini – intendo sensibilizzare il governo, non solo a fronteggiare l’emergenza fango, che rischia di danneggiare irrimediabilmente gli scavi, ma soprattutto ad avviare una reale valorizzazione di un sito culturale che testimonia l’epopea di popoli e civiltà che hanno reso grande l’Italia nel mondo intero, rilanciando, al contempo, dal punto di vista turistico e occupazionale, l’intera area.” “Ieri, all’avvio dei lavori in commissione – ha concluso Nencini, ho fatto esplicita richiesta, in accordo con il presidente della commissione, il senatore Andrea Marcucci, di audire, prima di passare al voto, il maggiore protagonista istituzionale coinvolto nella gestione del Parco, il sindaco di Cassano Allo Ionio (Cs), Giovanni Papasso.”
“Sono felice per questa iniziativa – ha commentato Papasso – sono convinto che ne potranno scaturire azioni positive e concrete in favore del Parco Archeologico più vasto e importante della Regione Calabria”.