La proposta di Graziano: Si crei forza di controllo ambientale statale

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th (31)COSENZA : Nell’ambito della salvaguardia dell’ecosistema dai reati ambientali, che mettono a rischio uno dei patrimoni più importanti del Paese, e per garantire maggiore sicurezza ai cittadini non è possibile pensare disperdere, ridimensionare o addirittura smembrare i corpi di polizia specializzati. È un punto fermo sul quale mi sto quotidianamente battendo da mesi, da quando si è palesata l’idea di sciogliere il Corpo forestale dello Stato e che vale anche per la situazione di totale dubbio ed incertezza a cui sta andando incontro la forza di polizia provinciale. Che, a seguito degli effetti dell’abolizione delle Province, rischia di disperdere le sue qualificate professionalità. Il Presidente della Regione, dunque, si faccia carico in seno alla conferenza Stato-Regioni, di investire il Governo centrale della questione affinché istituzionalizzi un unico corpo di tutela ambientale statale in cui far confluire polizia provinciale e corpo forestale.

È la proposta, l’ennesima, lanciata dal Consigliere regionale Giuseppe Graziano al Governo nata dalla legittima preoccupazione di poter assistere allo smembramento di una forza di polizia specializzata e con competenze di altissimo profilo in ambito di tutela e salvaguardia dell’ambiente.

Le funzioni in capo alla polizia provinciale – afferma Graziano, che a proposito ha presentato una mozione in seno al Consiglio regionale – non possono essere cancellate. Soprattutto in un momento in cui vengono approvate nuove leggi con nuove e più severe sanzioni penali in materia di reati ambientali. E non si può pensare di trasferire queste competenze ai Comuni, che già di per sé non hanno le risorse economiche né sono messi nelle condizioni di poter gestire un servizio così strategico. Infatti, l’attività di questo corpo, per sua naturanon può essere svolta a livello municipale, ma richiede una competenza territoriale più ampia, coinvolgendo un ambito provinciale o almeno subprovinciale;

Ecco perché – aggiunge il Segretario questore dell’Assemblea regionale – mi sono preoccupato di investire della problematica la Regione. Affinché chieda al Governo e al Parlamento di attivarsi al fine di evitare di disperdere il patrimonio di competenze del personale altamente specializzato in capo alla polizia provinciale e quindi di scongiurare il passaggio degli agenti appartenente ai Corpi ed ai servizi di polizia provinciale alle funzioni di polizia municipale. Al contrario, se si volesse davvero dare una risposta concreta e risolutiva alla vicenda, bisognerebbe sollecitare Renzi affinché venga valutata la costituzione di un’unica Forza di Polizia Ambientale statale, così da far confluire gli operatori di Polizia Provinciale ed equiparabili nel Corpo Forestale dello Stato, che verrebbe così ad essere salvaguardato e potenziato. Qualora il Governo centrale dovesse fare orecchie da mercante ad una proposta che, ribadisco essere facile,fattibile e conveniente, potrebbe essere la stessa Regione Calabria ad assorbire il personale polizia provinciale, anche in considerazione del fatto che, avendo già assunto le funzioni svolte dagli uffici di caccia e pesca, verrebbe ad essere concretamente assicurato, a mezzo del personale addetto al servizio di vigilanza, già formato, qualificato ed esperto, il rispetto delle normative vigenti in tali ambiti. Oltre che, ovviamente, nel campo della tutela dell’ambiente e del territorio.

È anche questa – conclude Graziano – la politica che ha il coraggio di cambiare, attraverso la continua proposta di idee logiche e forti. Del resto razionalizzare significa anche risparmiare ma attraverso scelte economiche strategiche che non vadano a creare ulteriori disservizi al cittadino e all’intero sistema. E perdere le professionalità del Corpo di Polizia provinciale, solo per la mera ragione del risparmio, significherebbe creare un buco nero nella lotta ai reati contro la natura e l’ambiente, che continuano ad essere uno dei più importanti patrimoni dell’Italia e della Calabria.   

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