Dorina Bianchi, parlamentare di Area popolare (Ncd-Udc) che sta attenzionando assieme al Ministro Lorenzin, dichiara: “I cittadini calabresi stanno facendo enormi sacrifici ed è arrivato il momento che le regioni interessate dai piani di rientro sblocchino il turnover e rimettano in moto un sistema sanitario ormai al collasso. La politica ha il dovere di arginare la mobilità passiva che nella sola Calabria ha registrato, secondo l’Istituto Demoskopika, quasi 306 mila ricoveri, dal 2010 al 2014, determinando una spesa per il sistema sanitario regionale e per le famiglie pari a 1,8 miliardi euro. Non siamo riusciti a far approvare l’emendamento al decreto legge mille proroghe per fare arrivare alla Regione Calabria un milione di euro da destinare alla Fondazione per il sostegno all’occupazione, ma ho strappato comunque un impegno al Governo ad assegnare le risorse necessarie ad assicurare l’adozione di strumenti di sostegno al reddito in misura pari al trattamento massimo di integrazione salariale straordinaria, in favore dei lavoratori della Fondazione Campanella. Qualora il Tribunale, in sede di eventuale accoglimento dell’istanza, dovesse disporre la prosecuzione dell’esercizio provvisorio della Fondazione, il piano industriale individuato e la nuova programmazione sanitaria in corso di adozione dovrebbe consentire comunque alla Fondazione Tommaso Campanella di erogare l’attività assistenziale prevista e mantenere i livelli occupazionali. Credo che sia necessario insistere su una cabina regia centrale, in modo tale che quando le Regioni non sono in grado di portare avanti una sanità che funziona, lo Stato intervenga per garantire quello che è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, approfittando anche delle modifiche al Titolo V che stiamo affrontando. Siamo convinti che al più presto il Governo procederà alla nomina del commissario per la sanità in Calabria. Già la prossima riunione del Consiglio dei Ministri potrebbe essere la sede più appropriata. Si tratta di un intervento che va incontro alle richieste del territorio e nell’interesse della salute di tutti i calabresi. La speranza è che il commissario possa essere una persona di alte competenze e capacità, tali da rendere operativo il piano di rientro già prospettato dal ministro Lorenzin, affinché la Calabria in poco tempo possa avere quella sanità garantita in altre regioni del Paese”.