È da anni che Legambiente si batte per promuovere una politica di rifiuti zero. La condanna della Corte di giustizia Ue dello scorso dicembre, ha rappresentato solo l’epilogo di anni di cecità politico-amministrativa della nostra Regione che non ha saputo investire, con lungimiranza, risorse utili per l’adeguamento alle direttive comunitarie in materia di discariche. Un adeguamento, che avrebbe consentito alla Calabria di liberarsi dalle croniche emergenze in materia di rifiuti e dei conseguenti disastri ambientali. Nell’ultimo incontro con il Governatore Mario Oliverio, avvenuto nello scorso mese di giugno, abbiamo presentato numerose proposte per il Piano rifiuti ribadendo con forza la necessità di una legge regionale che metta mano all’organizzazione e alle forme di gestione dei rifiuti che dovranno ripartire replicando le esperienze positive già messe in campo da amministrazioni virtuose calabresi, una legge che ponga le basi per una idonea ed efficace gestione anche dei troppi rifiuti speciali che finiscono ancora nella rete delle ecomafie e dell’ecocriminalità.
Legambiente dice basta ad immobilismo e proclami: “Oliverio deve dare risposte concrete”.
Ad oggi, in Calabria, la discarica rappresenta la principale opzione di gestione dei rifiuti, poiché economicamente conviene. Per questo è necessario ripensare ad un nuovo sistema di incentivi e disincentivi per fare in modo che prevenzione e riciclo risultino più convenienti, anche a livello economico, rispetto allo smaltimento in discarica. La formula chiave è quella di tartassare lo smaltimento in discarica, eliminare gli incentivi per il recupero energetico dai rifiuti, incentivare il riciclo perché diventi più conveniente del recupero energetico e promuovere una serie di politiche di prevenzione con il principio “chi inquina paga”. E la nuova legge sugli ecoreati, ci fornisce molti strumenti per far regredire il fenomeno.
Aver bloccato la realizzazione di quella che sarebbe potuta diventare una delle discariche più grandi d’Europa, in località Battaglina, è stata una vittoria storica poiché combattuta insieme a cittadini che si sono mobilitati in massa per sensibilizzare l’opinione pubblica e salvare il proprio territorio.
“Le discariche illegali in Calabria – afferma il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – ci restituiscono la cartolina di una regione che continua a rimanere in balia di lobby ed interessi privati, costretta poi a pagare 40 milioni di euro all’anno che non può di certo permettersi. È necessario scuotersi dall’immobilismo a tutti i livelli. Associazioni e cittadini sono pronti a fare la loro parte”.
Sulla denuncia di alcuni cittadini del comune di Borgia sulla presenza di una discarica “fantasma” a pochi passi dal centro abitato, chiediamo l’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura per verificare e chiarire quanto accaduto ed attivare tutte le misure necessarie per impedire lo smaltimento illecito di rifiuti in siti non idonei ed abusivi.