CATANZARO – “Il rischio di una nuova emergenza rifiuti non sia il pretesto per agire ancora una volta in deroga alle normative europee e nazionali che vietano il conferimento dei rifiuti senza pretrattamento ed in siti non idonei come quello della Battaglina”. E’ la posizione di Legambiente Calabria dopo la conferenza dei servizi sulla discarica della Battaglina e le preoccupazioni espresse da alcuni sindaci che ancora invocano interventi dei prefetti, pur nel rispetto istituzionale dovuto alla loro funzione.
“Deve essere la politica, che ha assunto ormai da qualche anno la responsabilità della gestione dei rifiuti, a dare risposte e a mettere in campo risorse, piani efficaci e tempi certi”.
“Non si può utilizzare la paura dei rifiuti in strada – dice il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – per proporre le semplicistiche soluzioni tampone, utili soltanto a togliere l’immondizia dalla vista dei cittadini, per poi costruire delle bombe ecologiche attraverso la rincorsa a nuove buche o ad aumenti scellerati di capacità di abbanco. Su questo, se sarà necessario, ci mobiliteremo e vigileremo costantemente, richiamando l’attenzione dei comitati, dei cittadini, degli agricoltori e delle forze sociali”.
“La discarica della Battaglina non s’ha da fare – prosegue Falcone – non solo per i vincoli legati agli usi civici, ma anche per gli altri vincoli stringenti a cui l’area è sottoposta. La Calabria e i calabresi non ne possono più di veleni, così come delle tattiche utilizzate in questi anni dalle lobby che lavorano per fermare la rivoluzione dei rifiuti in atto nel paese. I “signori delle discariche” non possono più continuare a condizionare pesantemente le politiche locali per continuare a smaltire in grandi quantità i rifiuti sotto terra, spesso praticando prezzi stracciati che sbaragliano ogni altra ipotesi di gestione. Per quanto riguarda la possibile esistenza di altri usi civici sui terreni limitrofi in cui sono stati realizzati in passato parchi eolici e fotovoltaici, denunciata dalla società Sirim durante l’ultima conferenza dei servizi, aspettiamo che gli organi competenti facciano chiarezza su eventuali situazioni di illiceità”.
Sulla vicenda interviene anche il vice presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: “Lo scenario nazionale – dichiara Ciafani – è ormai completamente cambiato e saturo sotto questo punto di vista. La Calabria deve avviarsi urgentemente, e senza ostacoli e condizionamenti, a fare quanto fatto in altre regioni – pur esse tristemente ricordate per le emergenze dei rifiuti – come Campania e Sardegna ad esempio”.
Secondo Legambiente Calabria occorre agire prontamente per concretizzare politiche di prevenzione e di massimizzazione del riciclaggio dei rifiuti. Occorrono impianti a sostegno della raccolta differenziata, impianti di compostaggio e realizzazione e strutturazione della filiera del riciclo con i consorzi di filiera, sostegno economico alla raccolta differenziata, rendere costosissimo lo smaltimento dei rifiuti in discarica e sistemi di tracciabilità e premialità per i comuni ed i cittadini virtuosi.