CATANZARO – Nicola Armignacca già Consigliere Comunale e Provinciale di Catanzaro lancia un appello al Sindaco della Città Sergio Abramo, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, al Direttore Generale dell’ASP Gerardo Mancuso, all’Arpacal, relativo alla presenza di numerosi manufatti in eternit nella zona di Catanzaro.
” Alcune settimane fa, il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, è stato condannato a 18 anni di carcere, due anni in più della sentenza di primo grado, nel processo d’appello per la vicenda “Eternit” che lo vedeva imputato per disastro ambientale. La storica sentenza è un pronunciamento importante verso l’ottenimento di una piena giustizia da parte delle vittime di un crimine terribile e nei confronti dello stesso Stato italiano: la morte di quasi 3.000 persone – tra operai e abitanti delle zone vicine. Un pronunciamento che incoraggia la battaglia delle vittime dei familiari e delle persone oneste, per un mondo migliore senza amianto, quando la posta in palio è la tutela dell’uomo e della salute. Basta comunque alzare la testa, per accorgersi che le nostre città sono spesso “contaminate” ancora, da questo pericolosissimo materiale, utilizzato sotto forma di pluviali, serbatoi, coperture. E anche Catanzaro, risulta non essere esente: dal quartiere Lido, passando per il centro storico, fino agli insediamenti abitativi più a nord, sono diversi i tetti in eternit, in stato di profondo degrado. L’amianto rappresenta un rischio per la salute se le sue fibre sono rilasciate o se sono presenti nell’aria e se queste vengono respirate. Gli organi maggiormente colpiti dall’esposizione ad amianto sono i polmoni, a carico dei quali, può verificarsi l’insorgere di una malattia cronica detta ‘asbestosi’, e la pleura, la cui patologia correlata è il tumore noto anche come mesotelioma. L’insorgenza di patologie tumorali non è sempre legato ad una lunga esposizione a fibre di amianto, ma è stato provato, che è possibile contrarre malattie correlate anche con basse esposizioni. Il rischio di esposizione, non interessa solamente i lavoratori che operano su materiali contenenti amianto, ma anche tutte quelle persone che risiedono o frequentano ambienti in cui è presente amianto sotto forma di manufatti. Da cittadino e amministratore, ho in diverse occasioni e per anni, segnalato alle autorità competenti – Comune, UOISP/ASP, ARPACAL, dei casi davvero preoccupanti, cui, per la mia esperienza, si è fatto seguito solo con sopralluoghi superficiali, senza la benché minima analisi e campionatura dei materiali, ma nemmeno ispezioni visive dirette. Avvii di procedimenti nei confronti dei proprietari dei manufatti, con l’intimazione di interventi perentori, sempre puntualmente disattesi, cui spesso, da parte degli uffici preposti, non sono seguiti i successivi e consequenziali provvedimenti. Un fenomeno pericoloso, quello della presenza dell’amianto, che a Catanzaro appare gravemente sottovalutato. Voglio pertanto lanciare un appello al Sindaco della Città Sergio Abramo, in qualità di massima autorità sanitaria del territorio, al Direttore Generale dell’ASP Gerardo Mancuso, all’Arpacal, perché la questione eternit venga affrontata nella sua giusta dimensione, responsabilizzando gli uffici di competenza ad agire in maniera consona e non con interventi blandi e dilatori. Si potrebbe costituire una task force, che individui, tramite segnalazioni e sopralluoghi, la presenza di questi pericolosi manufatti sul territorio comunale. Sarebbe il caso di procedere ad una vera mappatura con l’individuazione dei “focolai” e analisi adeguate che sanciscano il grado di pericolosità, che possa poi portare, a seconda dei casi, ad interventi di “incapsulamento”, per inglobare e consolidare le fibre di amianto ed impedirne il rilascio nell’ambiente, o la totale rimozione ed il conseguente smaltimento. Sono certo che il mio appello non rimarrà inascoltato: è indispensabile infatti che, quanti sono chiamati a garantire il rispetto del diritto alla salute, mantengano la massima vigilanza e dimostrino la totale intransigenza nei confronti delle violazioni, nell’esclusivo interesse dei cittadini”.