“Il pubblico ed il privato spesso si rincorrono e si sovrappongono senza soluzione di continuità. Lo scorso sabato sono andato per fissare un appuntamento nel nosocomio cittadino per un intervento chirurgico: “Ci vediamo tra cinque-sei mesi. La chiameranno per fissare la data definitiva”. Ho scelto di operarmi qui perché ho fiducia in quel medico (come in tutte le persone competenti che operano nella sanità in Calabria), perché questa è la mia terra e qui vive la mia famiglia. Ma quanti sono costretti dalle circostanze a fare una scelta diversa?
Quanti sono costretti, da un’estenuante fila d’attesa – ovvero dalla semplice mancanza di tempo che la sorte, purtroppo, ha riservato loro – all’emigrazione sanitaria, quel triste cammino di una speranza infranta dietro una diagnostica tardiva?
E quando leggo di persone con responsabilità di governo che vengono a farsi passeggiate elettorali sulle disgrazie di quei calabresi abbandonati senza cure mi viene la nausea: dove può arrivare il cinismo più becero di un politico? Lo scopo che li anima è chiaro: aiutare quei colleghi di partito che hanno ridotto ad un’incognita il nostro diritto alla salute, senza alcun rispetto nei confronti di quelle migliaia di calabresi che piangono le conseguenze di piani di rientro che hanno imposto la chiusura e l’accorpamento di nosocomi e di reparti per far quadrare i conti di una sanità distrutta per interessi privati.
Ma cosa è venuta a fare qui, Ministro Lorenzin?
Giacciono al Senato diverse mie interrogazioni sul mancato rispetto dei LEA in Calabria, quegli stessi livelli essenziali di assistenza alla base dei piani di rientro così generosamente concessi dal Governo “amico” ad una classe politica locale incapace e rapace. Quei piani che fissano su carta le menzogne spacciate ad un Paese senza classe dirigente.
Io, al pari dei miei concittadini, aspetto risposte, ma risposte diverse da queste squallide passeggiate promittenti.
Guardi, Ministro, che i calabresi non sono i cretini che pensate che siano e non credono più alle promesse di “compari e comparielli” ed aspettano fatti, ma in tempi non sospetti: la faccia, lei ed i suoi colleghi – di partito e di governo – l’avete già persa, risparmiateci la farsa”.
Avv. Francesco Molinari-M5S
Cittadino eletto al Senato