I Banco Alimentare della Calabria, proprio l’anno scorso, all’indomani dei tagli al Programma Europeo di Aiuti agli Indigenti (PEAD), lanciò un disperato grido d’allarme perché non riusciva a fronteggiare le numerose richieste di aiuto che pervenivano da più fronti. Fortunatamente, sotto questo punto di vista, per l’anno in corso al situazione è migliorata. Tuttavia la guardia rimane alta, perché in fondo non è tutto oro ciò che brilla. Infatti, se da un lato l’approvazione del nuovo Programma ha garantito più di una cinquantina di tir contenenti prodotti alimentari, ai quali ogni giorno se ne aggiungono di nuovi, dall’altro notizie funeste si sono fatte largo a dicembre con l’arrivo di una lettera di poche righe a firma del Commissario liquidatore del CoMAC (il Consorzio agro-alimentare messo in liquidazione dalla Regione Calabria nel mese di giugno 2014) con la quale si comunica che l’Amministrazione Provinciale di Cosenza non intende più farsi carico del fitto dei locali occupati dal Banco Alimentare della Calabria.
Ora, questa grave novità potrebbe minare il buon lavoro finora compiuto. Sul punto si ricorda che, già dallo scorso settembre, il governo ha varato il piano operativo e la Commissione Europea ha completato il processo di adozione di tutti i programmi operativi nazionali di attuazione del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) per il periodo 2014-2020, del valore di 3,8 miliardi di euro.
Il nostro Paese riceverà 670 milioni di euro in aggiunta ai 118 milioni di euro di risorse nazionali.
Il FEAD concede così agli Stati membri un valido sostegno ai loro sforzi di aiutare le persone maggiormente colpite in Europa dalla crisi economica e sociale in corso.
In Calabria il Banco Alimentare, congiuntamente alle 650 associazioni caritative, hanno tirato un profondo sospiro di sollievo.
Ad oggi gli spazi sono quasi tutti saturi, soprattutto quelli stabiliti nel comodato d’uso firmato nel 2009 attraverso cui, al fine di sostenere le persone più bisognose, la Provincia di Cosenza si è accollata il pagamento del canone di locazione per l’utilizzo da parte dell’Associazione Banco Alimentare della Calabria ONLUS, di n° 8 box di mq 700 ciascuno, facenti parte della struttura denominata Mercato Ortofrutticolo di proprietà del CoMAC, ubicata nel Comune di Montalto Uffugo. Per una pianificazione a breve e lungo termine, ora è necessario individuare nuove aree di stoccaggio, anche grazie al fatto che il Banco Alimentare della Calabria risulta essere uno dei più operativi d’Italia. Basti pensare che nella distribuzione della frutta realizzata nel 2° semestre del 2014 ha eguagliato a livello nazionale il Banco dell’Emilia con oltre 2000 tonnellate distribuite, facendo 13 volte meglio di tutti i banchi del sud messi insieme.
La Colletta Alimentare straordinaria svolta il 14 di giugno 2014 ha visto il Banco della Calabria tra i primi della rete nazionale per quanto riguarda punti vendita e numero di volontari.
Tutto ciò è segno di un grande impegno, ma anche e soprattutto di un’operosa responsabilità rispetto al numero impressionante di famiglie e di enti caritatevoli che, in una regione come la Calabria, dove ogni giorno aumenta lo stato della povertà diffusa e della disoccupazione, si rivolgono a questo organismo.
Per tutte queste ragioni, la lettera giunta a dicembre è come un fulmine a ciel sereno. Il Banco Alimentare della Calabria non ha la forza né di poter pagare il fitto richiesto né la possibilità di collocare altrove (dove?) i 50 tir carichi di prodotti alimentari già arrivati e quelli che ancora devono arrivare.
Pertanto il Banco Alimentare della nostra regione chiede risposte serie alle istituzioni, anche perché il 31 marzo è quasi arrivato.