COSENZA – Decine di famiglie (molte delle quali con decreto di sfratto), precari, migranti e rifugiati del comitato Prendocasa oggi mettono in campo un’azione di riappropriazione diretta occupando uno stabile vuoto e chiuso da anni, per riprendersi un pezzo della propria esistenza.
Gli sfratti e i pignoramenti ai danni di quanti hanno perso il lavoro e per l’aumento stesso del caro vita hanno raggiunto cifre da emergenza in tutto il sud, dove il tasso di disoccupazione supera di gran lunga le statistiche nazionali. Anche a Cosenza nell’ultimo anno si è regitrato un aumento di sfratti esecutivi per morosità.
D’altra parte, le misure di welfare sono state completamente cancellate e l’ultimo piano casa si è dimostrato più che altro un condono per gli abusivismi edilizi. Nessun piano casa, nessuna valorizzazione sociale dell’immenso patrimonio pubblico, ma solo svendite e cartolarizzazioni che sembrano voler muovere nella direzione di un rimpinguare le casse degli enti.
Con la Sollevazione Generale del 19 ottobre come movimenti per il diritto all’abitare, assieme a centinaia di comitati territoriali, dalla Val Susa a Lampedusa, è stato dato vita ad un nuovo modo di praticare le piazze e di rivendicare diritti.