Pietro Molinaro rieletto presidente della Coldiretti Calabria

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Dopo l’intensa fase di rinnovi a livello sezionale e provinciale, oggi l’assemblea della Coldiretti Calabria ha rieletto per il quadriennio 2012-2016 Pietro Molinaro presidente regionale della maggiore organizzazione agricola europea, nazionale e regionale. Il consiglio che affiancherà il presidente è composto da: Pietro Tarasi, Roberto Torchia, Francesco Saccà, Hyerace Gianluigi, Domenico Lazzaro, Mario Ambrogi, Paolo Sessa, Sandra Pascali, Onofrio Casuscelli, Giovanni Cirillo, Domenico Cannatà, Franco Aceto, Saverio Iacopino, Daniele Perrone, Elvira Leuzzi Giuseppe Podella, Domenico Stelitano, Stefano Bivone, Grazioso Manno, Ranieri Filippelli, Vittorio Gangale, Federico Pettinato, Francesco Fazio, Maria Paola Mungo, Gurnari Natalina.
Dopo l’elezione, Molinaro commentando davanti ai numerosi dirigenti presenti la proposta di Bilancio di previsione 2013 e il collegato ordinamentale predisposti dalla Giunta regionale, ha bocciato senza riserva i documenti contabili. Per la rubrica agricoltura nel bilancio complessivo, sono previsti circa 62milioni di €uro pari allo 0,46% di cui, 37 milioni di €uro (61%) solo per l’ARSSA che da cinque anni è commissariata e non offre alcun servizio all’agricoltura. Dopo il patto di stabilità che le ha tagliate fuori, le imprese subiscono una mortificazione – continua – senza alcun criterio, con tagli lineari e sforbiciate che non tengono conto che il settore è l’unico che, in una regione agricola, contribuisce all’immagine nonché all’occupazione vera, alla economia e allo sviluppo. Il paradosso è che per il disavanzo nel trasporto pubblico in bilancio sono previsti 91 milioni di €uro. Ci siamo responsabilmente fatti carico di non alzare barricate visti i tempi difficili, ma dobbiamo constatare che questa giunta, chiusa a qualsiasi confronto, a quasi tre anni dall’insediamento – rincara la dose – naviga a vista senza fare scelte selettive e di qualità e le imprese non riescono ad intravedere quali scelte ha messo in campo per la Calabria e per la sua economia. Risulta evidente che il risultato è pessimo e le prospettive lo saranno ancora di più, poiché manca l’autorevolezza necessaria e vi è un certo “strabismo” nel difendere un settore che, unico, mostra segni di vitalità che vanno necessariamente accompagnati. E non ci si venga a dire – conclude – che ci sono i fondi comunitari perché questi sono aggiuntivi alle risorse e comunque anche qui, i ritardi sono incomprensibili e sotto gli occhi di tutti e, le imprese agricole che hanno investito ne stanno facendo le spese.

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