Sciopero del settore turistico anche in Calabria

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COSENZA – Anche i lavoratori calabresi partecipano allo sciopero del settore del turismo indetto per oggi 31 ottobre da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Si fermano migliaia di dipendenti di pubblici esercizi, ristoranti, bar, mense aziendali e scolastiche e fast food. Una delegazione di lavoratori calabresi partecipa inoltre alla manifestazione organizzata a Roma.

Sindacati e addetti del settore chiedono la stipula di un contratto nazionale che rispetti il lavoro e i lavoratori. “In Calabria le ragioni della protesta sono doppie – afferma Luigi Scarnati, segretario regionale della Filcams Cgil -. Nel nostro territorio, infatti, mettere in discussione il contratto nazionale e alcuni istituti contrattuali, ad esempio la tutela delle malattie, ha un impatto fortemente negativo perché va ad aggravare un quadro fatto di lavoro nero e precariato molto diffuso. Bisogna inoltre considerare che in Calabria sono rimasti in attività pochi grandi gruppi che, oltre ad applicare il contratto collettivo nazionale, stipulano pure dei contratti integrativi di gruppo o aziendali. La tutela dei lavoratori è affidata quasi esclusivamente al contratto nazionale che va difeso e migliorato”.

A peggiorare la situazione, la scelta assunta lunedì da Fipe Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) di recedere dal Contratto collettivo nazionale, così come già deciso da Angem (associazione che rappresenta le imprese del settore della ristorazione collettiva). “Si tratta di un atteggiamento incomprensibile se si considera che fino a pochi giorni fa Fipe Confcommercio stava discutendo con i sindacati il rinnovo contrattuale” commenta Scarnati.

In Calabria lo sciopero si intreccia con la vicenda dell’Autogrill di Tarsia Est. “Il primo giugno scorso con la società abbiamo firmato un’intesa che prevede la riduzione dell’orario per 11 lavoratori, scongiurando così la mobilità – spiega Scarnati -. Ad oggi l’accordo viene attuato parzialmente. La Filcams Cgil rivendica al contrario la piena applicazione, per questo abbiamo chiesto un incontro alla Direzione provinciale del lavoro di Cosenza che è stato fissato per l’otto novembre”.

 

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