Il presidente Scopelliti, in una dichiarazione rilasciata mercoledì 8 maggio, torna su quella che ormai si può definire la “telenovela del ponte sullo stretto”, rilasciando parole piuttosto dure in riferimento ai pregiudizi presenti ancora in un’epoca evoluta come la nostra riguardo le grandi infrastrutture, fondamentali per lo sviluppo di della società sotto tutti i punti di vista:
“Nel ventunesimo secolo in Italia ancora non si riesce a comprendere l’importanza strategica delle infrastrutture, utili per lo sviluppo economico di tutto il paese e non solo di una determinata zona”
Rincara poi la dose facendo il confronto con il resto d’europa, rispetto al quale siamo ancora a livelli bassissimi:
“Così mentre il resto del mondo ci sorpassa costruendo in poco tempo e in aree altamente sismiche ponti ben più lunghi di quello sullo Stretto, da noi dopo trent’anni ancora si discute se realizzarlo o meno e intanto abbiamo perso sia in competitività sul mercato del lavoro che nella partita a chi riesce ad attirare più investitori stranieri sul proprio territorio.”
Il presidente considera, infine, il ponte come un’opera fondamentale, soprattutto in tempo di crisi, per lo sviluppo del mezzogiorno, che potrà così ridurre anche il divario con il nord Italia migliorando non solo i trasporti, ma anche il commercio.