BRUXELLES – Nel corso delle riunioni collaterali e preparatorie della Strategia europea di cooperazione territoriale Adriatico-Jonio e della seduta plenaria del Comitato delle Regioni che si sono svolte in questi giorni a Bruxelles, il sindaco di Gerace, Giuseppe Varacalli, è intervenuto sulla disinformazione e sui rischi per l’ambiente e la salute derivanti dalle operazioni internazionali di stoccaggio, trattamento e smaltimento delle armi chimiche siriane che avverranno nel porto di Gioia Tauro e nello Jonio, ossia nel cuore del Mediterraneo.
La questione è di rilevanza europea in quanto tali attività impattano sulle regioni e sulle autorità locali italiane, greche, cipriote e maltesi.
È stata inoltre rilevata l’assenza del coinvolgimento delle regioni e delle autorità locali europee proprio nello stesso periodo in cui le stesse sono chiamate a cooperare tra loro per la costruzione della strategia europea adriatico-jonica.
L’ambasciatore italiano presso le Istituzioni Europee, Stefano Sannino, ha rassicurato in merito alle altissime prestazioni internazionali riconducibili alla capacità tecnica del porto di Gioia Tauro per le operazioni di stoccaggio e trasbordo, mentre non ha fornito analoghe risposte sulle questioni del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti derivanti dalle armi chimiche siriane.
«Il mancato coinvolgimento delle autorità locali e regionali europee su operazioni così delicate – ha evidenziato Varacalli – non giova alla faticosa riconquista della fiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni in generale e in particolare verso quelle europee».
Alle riunioni hanno partecipato i più alti rappresentanti delle istituzioni presenti a Bruxelles, come la Direzione Generale Affari Marittimi e Pesca della Commissione Europea, il governatore della Regione Marche Gian Mario Spacca, coordinatore della delegazione italiana, l’ambasciatore greco presso le Istituzioni Europee, il parlamentare europeo Guido Milana ed altri autorevoli esponenti.