Cosenza – Stamattina l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale di Cosenza è stato presidiato da più di un centinaio di manifestanti – tra disoccupati del territorio calabrese cui è stata sospesa la mobilità in deroga ed attivisti solidali alla causa. La giornata di protesta è stata indetta Giovedì scorso, a seguito di un’assemblea unitaria, dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil, sotto pressione delle rispettive basi.
«Non si percepisce la mobilità da tre mesi, siamo stanchi, ma non rassegnati, il disagio ricade sulle famiglie», alcuni disoccupati dell’Istituto Papa Giovanni argomentano così il bisogno di ricevere l’assegno dai fondi stanziati.
Secondo quanto stabilito dall’accordo quadro tra Regione Calabria ed INPS, i disoccupati avrebbero dovuto percepire l’assegno di mobilità fino al termine dell’anno in corso; la sospensione di tale erogazione ha portato i disoccupati in piazza, a bloccare il traffico per circa due ore, mentre i tre referenti sindacali hanno preso parte ad un tavolo di trattative per sollecitare l’erogazione delle mensilità.
Al termine della discussione istituzionale i referenti di Cgil e Cisl hanno comunicato ai manifestanti piena comprensione assieme all’impossibilità di una risoluzione immediata della controversia, invitandoli alla mobilitazione del 2 ottobre, data della prossima manifestazione sindacale unitaria, in cui verranno rilanciati i contenuti già espressi oggi. Questa impostazione è stata però criticata da molti manifestanti.
Il movimento di questa mattina ha espresso ferma determinazione a proseguire la lotta. Il clima teso, registrato tra i rappresentanti sindacali ed alcuni manifestanti, ha altresì chiarito a molti l’esigenza di organizzare autonomamente le proteste che seguiranno questa giornata. I malumori, espressi dai disoccupati, hanno riguardato, all’interno della vertenza, il ruolo dei sindacati. In particolar modo i tesserati della Cgil hanno lamentato l’abbandono del loro referente sindacale prima del termine della manifestazione.
Delfina Donnici