STRONGOLI (Kr), Giovedì 1 Novembre 2012 – Vicenda SORICAL e riduzione dell’acqua, non è tollerabile far ricadere i disagi solo ed esclusivamente sulla cittadinanza, mettendo a serio rischio la stessa salute pubblica. I danni di un sistema ereditato e che oggi è messo in discussione, per ragioni diverse e concause su cui serve semmai una riflessione più condivisa, non possono essere fatti pagare, irresponsabilmente, sulla pelle e sulla testa dei soli cittadini. Basta disagi alla Città. Si sta ledendo un diritto
costituzionalmente garantito.
E’ la denuncia e l’allarme dei quali si fa pubblicamente interprete il Sindaco Luigi ARRIGHI che, proprio nei giorni scorsi, ha già diffidato la SORICAL a non procedere all’annunciata riduzione della fornitura idrica.
Sull’acqua non si scherza né – continua – sono accettabili diktat. Ogni eventuale motivazione cede rispetto al principio superiore: quello del diritto all’acqua, che è universale. Stiamo parlando, infatti, di una risorsa di fondamentale importanza per le popolazioni, la cui fruizione normale contribuisce a misurare lo stesso livello di civiltà di un popolo. Ragionando diversamente – va avanti il Sindaco – e non tenendo, quindi, conto delle esigenze reali di una Città e di un intero territorio, si rischia di ledere seriamente – conclude ARRIGHI – un diritto costituzionalmente garantito, per come ribadito anche dalla campagna referendaria per l’acqua pubblica.
Nonostante la diffida, lo scorso 29 ottobre SORICAL ha comunque proceduto alla riduzione della portata sulla fornitura idropotabile causando disagi notevoli nella popolazione.
Ed è proprio per questi motivi che il Primo Cittadino, attraverso una ulteriore ordinanza, ha nuovamente diffidato la società della Regione Calabria (che nel frattempo è dovuta ricorrere al servizio di guardie giurate a presidio del condotto), autorizzando gli uffici competenti ad adottare tutti i provvedimenti e le operazioni materiali sui punti di consegna SORICAL, avvalendosi anche di personale professionalmente adeguato. L’obiettivo dichiarato è quello di ripristinare l’erogazione normale dell’erogazione idrica.
Il problema, però, adesso non riguarda il condotto. L’acqua – riferiscono gli uffici comunali – è stata, infatti, ridotta alla fonte, in territorio di SAVELLI. Si è, pertanto, al di fuori delle competenze locali. Una questione complessa e delicata sulla quale – conclude ARRIGHI – l’Amministrazione Comunale resta vigile ed in stato di massima allerta. Chiedendo sin da ora alla Regione Calabria di farsi carico di una controversia che rischia di minare alla base le stesse relazioni cittadini-istituzioni pubbliche locali e sovra comunali.