La situazione dei trasporti è ormai critica da molti anni e le discussioni miste a lamentele ci accompagnano costantemente. A condividere le preoccupazioni espresse dai sindacati questa volta è anche l’Assessore Regionale ai Trasporti Luigi Fedele, che interviene, con tono abbastanza polemico, in merito ad alcune dichiarazioni rilasciate dal consigliere regionale del Pd, Demetrio Naccari, riguardo la situazione del trasporto pubblico regionale.
L’assessore assicura che questo è uno dei problemi che sta più a cuore alla Giunta Regionale e al presidente Scopelliti, che si è già attivato con ogni risorsa possibile per evitare futuri tagli al personale e per garantire i pieni servizi per l’anno corrente. Tuttavia non accetta le critiche arrivate da Naccari, che viene considerato come colui che durante la gestione del trasporto pubblico, dal 2008 al 2010, ha aumentato la copertura in Km, ma senza le adeguate risorse finanziare, lasciando un buco di 25 milioni che l’attuale Consiglio Regionale ha dovuto coprire richiedendo dei fondi.
Fedele non considera paragonabile il lavoro di quegli anni con quello attuale che, seppur ha dovuto effettuare un taglio del trasporto di ben l’8%, non è stata “irresponsabile” come quella di Naccari. I tagli sono stati effettuati per necessità dovute al calo drastico delle risorse e con criteri precisi: soppressione dei servizi a basso contenuto di traffico; soppressione dei servizi in significativa sovrapposizione con i servizi ferroviari di Ferrovie della Calabria; soppressione dei servizi in significativa sovrapposizione con i servizi ferroviari di Trenitalia sulla tratta tirrenica; soppressione dei servizi su gomma con consistente sovrapposizione. Si tratta del primo provvedimento complessivo di programmazione regionale dei servizi di trasporto, basato proprio sui criteri invocati dal consigliere Naccari.
L’assessore rincara poi la dose con la questione riguardante il passaggio delle Ferrovie della Calabria dallo stato alla Regione, con 100 milioni di euro messi a disposizione per colmare tutte le mancanze degli anni precedenti, a partire proprio dal 2008. Sulla questione, però, non si dilunga molto. I toni sono alti e la cosa, di sicuro, non finirà qui.