Wanda Ferro (FI) su rapporto Svimez e programmazione comunitaria

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CATANZARO – Di seguito un intervento della vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro di cui riceviamo e pubblichiamo u estratto:
Il Rapporto Svimez 2015 sull’economia del Mezzogiorno presentato a Roma alla Camera dei Deputati fotografa per l’ennesima volta l’impietosa condizione in cui versano il Mezzogiorno d’Italia e la Calabria in particolare dopo quasi otto anni di crisi.
Se nel complesso l’economia italiana sembra uscire, pur timidamente, dalla crisi più lunga del
dopoguerra, il Mezzogiorno ancora non vede alcun segno di ripresa con la conseguenza che il Paese è ancora più diviso e diseguale.
Il dato che desta maggiore preoccupazione è che al Sud prosegue inesorabilmente la riduzione della spesa per beni alimentari, un dato che più di tutti evidenzia il diffondersi di condizioni di povertà e che non può lasciare nessuno indifferente. W. Ferro
L’anno in corso rappresenta una fase cruciale delle politiche di spesa dei Fondi Comunitari che vede la piena sovrapposizione dei due cicli di programmazione, quello del periodo 2007 – 2013 in fase di chiusura e quello 2014 – 2020 che non è ancora iniziato.
Il rischio di non riuscire a spendere tutta la dotazione finanziaria assegnata è diventato certezza se si considera che la spesa certificata nella nostra regione è pari a poco meno del 60% e sarebbe assai arduo ritenere possibile che sia certificato quasi un miliardo di euro entro il prossimo 31 dicembre.
Certo non era necessaria l’analisi Svimez per testimoniare quanto è nella percezione comune: la consapevolezza di vivere in un territorio nel quale lo stato di prostrazione prevale su tutto e su tutti in una crisi che, come era prevedibile, ha superato i confini della crisi economica per abbracciare quelli della crisi sociale.
I risultati dell’indagine presentata dalla Svimez daranno voce, come al solito, ai tanti “esperti” che si affretteranno ad offrire le consuete analisi sociologiche, mentre occorre senza indugio analizzare perché non si riescono a spendere le tante risorse stanziate per la Calabria che sarebbero capaci di innescare un processo virtuoso in grado di invertire il ciclo negativo.”

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