ACQUAPPESA (CS) – Gli aspetti critici dell’ambiente e del territorio calabrese sono stati i temi al centro dell’attenzione nella trentaseiesima edizione del Corso sulle “Tecniche per la difesa dall’inquinamento”, diretto dal prof. emerito dell’Unical Giuseppe Frega che ha trovato dimora stabile da oltre venticinque anni negli ambienti delle Terme Luigiane di Acquappesa – Guardia Piemontese. L’evento si concluderà con la giornata di domani, dopo sette sessioni di lavoro con circa quaranta lezioni scientifiche, in materia di difesa ambientale e tutela del territorio.
Numerose le tematiche discusse durante il ciclo di lezioni:
Le problematiche dei siti inquinati sono state discusse con il prof. Ernesto Infusino del Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e il territorio dell’Unical, che si è occupato della valutazione dello stato di contaminazione dei suoli di otto comuni della Provincia di Cosenza tra cui Praia a Mare, Diamante, Altomonte, Fuscaldo, Figline Vegliaturo. I valori dell’Arsenico, Berillio, Cadmio, Selenio, Stagno e Vanadio, in alcuni comuni sopra citati, sono stati eccedenti rispetto al livello massimo previsto dalle leggi. È il caso dell’arsenico nei siti di Praia a Mare e Diamante, come anche del Berillio e dello Stagno.
Il caso Marlane e il depuratore di Praia a Mare con l’intervento dell’Ing. Maria Carmela Algieri, del Dipartimento di Ingegneria civile dell’Unical che ha illustrato le attività svolte nell’ambito di un monitoraggio biologico effettuato nell’area del depuratore di Praia a Mare, ubicata in prossimità della fabbrica tessile Marlane, dismessa per indagini tossicologiche. Le indagini di tipo chimico – è stato sottolineato dalla relatrice – presentano nel perimetro del depuratore e nell’area limitrofa un’elevata quantità di Cadmio, ben oltre il valore medio dei suoli italiani.
La frana ciclopica di Maierà ed altre situazioni di crisi con l’intervento del prof. emerito di Geologia applicata, Alessandro Guerricchio, che ha parlato delle frane nel contesto del territorio calabrese, soffermandosi su quella di Maierà che tanto ha colpito l’opinione pubblica mondiale per effetto della drammaticità delle immagini.
Il tema della erosione delle coste è stato analizzato dalla prof.ssa Rosanna De Rose, del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Unical, che ha illustrato l’obiettivo del progetto denominato SIGIEC, basato su modelli previsionali specializzati nella rappresentazione dei fenomeni naturali e antropici di erosione costiera. In questi ultimi anni si è registrato un ritmo di crescita così elevato del fenomeno dell’erosione costiera che è già ora possibile prevedere un futuro molto critico per le attività turistiche e per la qualità della vita dei residenti dei luoghi interessati da questi fenomeni. Il progetto SIGIEC ci aiuta a capire la metodologia giusta per la soluzione ai problemi di erosione già persistenti e sviluppare interventi adeguati.
Le politiche dei tetti verdi per una nuova gestione di sviluppo del territorio calabrese con la discussione dell’Ing. Gennaro Nigro. “I tetti verdi – ha sostenuto il relatore – sono sistemi vegetati che mirano ad ottenere molteplici vantaggi, quali il miglioramento della regimentazione idrica in ambito urbano, il risparmio energetico degli edifici, il miglioramento delle condizioni climatiche cittadine e tanti altri”.
A conclusione dei lavori è pure intervenuto il prof. Francesco Macchione, del Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente ed il territorio, Presidente del Comitato scientifico del corso, che ha parlato delle problematiche e dei danni causati dalle alluvioni.