BISIGNANO (CS) – La nuova riforma PAC 2014-2020 ha introdotto decisi cambiamenti rispetto all’impalcatura attuale degli aiuti comunitari per gli agricoltori. Uno degli aspetti di maggior rilievo è costituito dall’introduzione di più forme di premi, cui si aggiungerà il pagamento di inverdimento o greening, fortemente voluto dalla Commissione Europea. Al greening, che persegue obiettivi ambientali e che rappresenta certamente una novità di impatto notevole sulle imprese agricole italiane, spetta il 30% delle risorse nazionali. La sua attivazione sarà obbligatoria, ovvero per percepire i premi di base sarà necessario mettere in atto gli adempimenti previsti proprio dal greening. A questa componente ambientale dei premi, gli Stati membri tra cui l’Italia debbono riservare una quota del 30% delle risorse nazionali sugli aiuti diretti PAC, che per il nostro Paese ammonta a circa 1,1 miliardi di euro l’anno. A tal proposito, l’ARSAC, nel progetto di Campagna Informativa Regionale del PSR 2007-2013, misura III azione 3, ha organizzato un incontro formativo sul tema “Le novità della PAC nel 2015 e gli obblighi di condizionalità per le aziende agricole” per illustrare come sono cambiati gli strumenti di finanziamento agricolo europei e gli impegni che gli agricoltori sottoscrivono presentando domande di aiuto sui fondi agricoli europei. L’incontro si terrà domani, venerdì 26 giugno 2015, alle ore 18.00, presso il Consorzio Agroalimentare Valle del Crati, sito nella zona industriale di Bisignano (CS). L’evento info-formativo sarà introdotto da Angelo Rosa, Presidente del Consorzio del Fico Essiccato del Cosentino, mentre le relazioni illustrative sono state affidate a Teresa Nicoletti, Francesco Perrone e Salvatore Pace, tecnici ARSAC del Nucleo Controlli Condizionalità 2014. Sul sempre maggiore interesse dell’Unione Europea sul tema della condizionalità, che può rappresentare una ulteriore difficoltà per le aziende agricole, concluderà i lavori il Consigliere regionale Mauro D’Acri. “Con la Programmazione 2014-2020 siamo davanti a un tentativo di perseguire due obiettivi apparentemente contraddittori: la competitività delle imprese agricole, tramite l’orientamento al mercato e il sostegno al reddito, e la remunerazione dei beni pubblici, tramite il rafforzamento della condizionalità del I pilastro e della componente ambientale nella politica di sviluppo rurale. Io ritengo – dichiara in una nota il Consigliere D’Acri – che i temi della sostenibilità ambientale e della produzione dei beni pubblici, e quindi della competitività, non vadano visti come delle minacce, ma come delle opportunità per le aziende agricole, da gestire in modo equilibrato. Nella consapevolezza che, a differenza di quanto si è spesso pensato in passato, competitività e sostenibilità, specie nel lungo periodo, non sono obiettivi contraddittori ma sinergici e comunque ugualmente indispensabili”.