COSENZA – Il Presidente del Collegio Ipasvi di Cosenza, Fausto Sposato, intende fare chiarezza sulla quota che tutti gli infermieri di Cosenza devono pagare, al fine di regolarizzare la propria iscrizione all’Ordine professionale. << Ad oggi è una scelta obbligata>>, spiega Sposato. L’intervento del rappresentante dell’intera categoria è quanto mai opportuno oggi, viste le tante perplessità che accomunano diversi iscritti. Tutto nasce da una sentenza della Corte di Cassazione che entra nel merito dell’esercizio delle professioni. Quella sentenza però riguarda altri professionisti avvocati i quali svolgono l’attività presso la sede Inps e sono stati collocati all’interno di uno speciale elenco degli Enti pubblici, con un vincolo di esclusività e nell’ambito di una prestazione da lavoro dipendente. Questa sentenza ha fatto in modo che molti infermieri confondessero questi passaggi similari ai casi propri. Il perché lo spiega proprio Fausto Sposato: “ La sentenza del 16 Aprile scorso, che sta generando confusione, non può essere presa in considerazione dai nostri iscritti per una serie di motivi. La categoria degli infermieri, in questo caso, non è ricorrente mentre la sentenza ha valore per i soli ricorrenti;la sentenza, tra l’altro, parla di albi speciali ma non di Collegi e spiega che qualora l’azienda non dovesse pagare è l’iscritto che è tenuto a regolarizzare la propria posizione. Infatti non vi è scritto che la quota non deve essere pagata, anzi, semmai si dovrà chiedere all’ente in cui si presta servizio, il rimborso degli ultimi cinque anni quindi è inopportuno ricorrere contro il Collegio come qualcuno consiglia di fare, sbagliando”. La Federazione Nazionale sul punto è stata categorica. Per gli infermieri non esiste alcun elenco speciale né questo dato è obbligatoriamente registrato all’atto di iscrizione. Il dettato della sentenza – spiega il Presidente Sposato, facendo eco al pensiero di Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale – non sembra estensibile alla categoria. L’iscrizione è invece obbligatoria, è bene ribadirlo”. Si fa presente che il versamento della quota annuale(50 euro) non è da considerare una rendita “parassitaria ma costituisce ossigeno, per un ente pubblico non economico, per il normale funzionamento dell’ente e per l’erogazione dei servizi agli iscritti”. Ed il Collegio. versa alla Fnc la quota pari al numero totale degli iscritti senza tenere conto della quota morosi. Il Presidente Sposato spiega che non occorre generare, artatamente, altra confusione tra gli iscritti e si meraviglia del fatto che alcuni “colleghi e sindacalisti si stiano impegnando allo spasimo per non fare pagare la tassa. Ai colleghi dico di diffidare da questi soggetti che hanno provato a lanciare, in passato, un’opa sul Collegio senza riuscirci”. “ E’ bene ricordare, ancora, che la quota annuale da versare al nostro ordine è scaduta a Febbraio mentre la sentenza è di Aprile 2015, pertanto la sentenza potrà avere valore a partire dal prossimo anno”. Ad ogni modo Sposato annuncia che il Collegio sta provvedendo ad una ricognizione di tutti i pagamenti effettuati nell’anno in corso e per quelli pregressi e ricorda che il Collegio di Cosenza è a disposizione degli iscritti per eventuali chiarimenti e certificazioni qualora vengano richieste. Linearità e trasparenza: anche da queste traiettorie passa l’Ipasvi di Cosenza.