COSENZA – Domenica, 26 Luglio 2015 – Precari Asp, serve un piano concreto che miri alla stabilizzazione di questa importante forza lavoro e all’assunzione di nuove figure specializzate. Un percorso possibile solo se si ha il coraggio di riconoscere e destinare la spesa, ormai storicizzata, dei lavoratori a tempo determinato e di trovare le risorse necessarie per indire i concorsi esterni. Il miglioramento del servizio sanitario, infatti, passa anche dalla capacità di saper collocare ed inquadrare tutto quel personale che, negli anni, ha acquisito specifiche competenze affiancandolo a nuove professionalità. Solo così si potrà sperare di rimpinguare il bacino di servizio.
A rilanciare la problematica dei precari Asp, che interessa principalmente l’ambito dell’Azienda sanitaria di Cosenza, è il Segretario questore del Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che proponendo alcune chiare indicazioni per il superamento dell’annosa vicenda, ha presentato una specifica interrogazione al Presidente della Giunta regionale.
Avviare in questo momento – dichiara Graziano – delle procedure concorsuali è pressoché inutile. Non risolverebbe il problema perché il disciplinare ministeriale della legge 125/2013 che regolamenta le nuove assunzione, prevede, tra l’altro (all’articolo 2) che gli aventi diritto alla “stabilizzazione” possano partecipare alle procedure indette da altri Enti Regionali che li bandiscono. Pertanto, se si avviassero procedure concorsuali prima dell’avvenuta stabilizzazione, si potrebbe verificare una limitazione all’accesso dall’esterno visto che tantissimi “precari” della Regione, con titoli preferenziali dovuti all’anzianità di servizio, parteciperebbero al bando, causando così un esiguo incremento di unità aggiuntive utili a fronteggiare il fabbisogno degli Enti del servizio sanitario. Praticamente non risolveremmo nulla!
E non garantiremmo nessun miglioramento, in termini di occupazione e nuove professionalità, all’attuale situazione. Che invece risulta essere necessario. Inoltre, la stabilizzazione dei precari non comporterebbe ulteriorioneri né alla Regione né allo stesso servizio sanitario, perché i fondi salariali sarebbero attinti dalla spesa ormai storicizzata. Del resto, questo è un dato inconfutabile che trova conferma anche nel nuovo piano delle assunzioni 2015 redatto dall’Asp di Cosenza. Ora è la Regione che deve dare la sua risposta politica alla questione. Ecco perché – sostiene ancora il Consigliere regionale della Casa della Libertà – ho chiesto al presidente della Giunta se intende dare indicazione all’Azienda sanitaria, così da stilare un’unica graduatoria degli aventi diritto decretandone l’idoneità ed immettendoli in ruolo non appena verranno meno eventuali condizioni ostative, oppure – questo l’auspicio di Graziano, in chiosa – la Regione intenda indicare altre soluzioni, che riterrà adeguate, al fine di risolvere definitivamente tale problematica, nel rispetto della Legge n.125/2013, con l’inciso che la stabilizzazione non comporterà alcun aggravio di spesa per l’Azienda, essendo il personale precario già in servizio da molti anni e costituendo quindi un costo storicizzato.