Dai Distretti alle Reti. Realtà e prospettive a Trebisacce

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20150727_174847Si è svolto lunedì 27 luglio, presso l’azienda agrituristica Torre di Albidona di Trebisacce (Cs), il seminario informativo interregionale dal titolo “Dai Distretti alle Reti. Realtà e prospettive”. Organizzato da“Agricoltura è Vita” della Confederazione italiana agricoltori e dal Gal “Alto Jonio Federico II”, l’importante convegno tecnico è stato incentrato sull’importanza delle Reti di impresa in agricoltura, con importanti e qualificati relatori che hanno illustrato ai tanti agricoltori presenti l’importanza della costituzione delle Reti d’impresa. I lavori, diretti da Ferdinando MORTATI (Pres. Cia Calabria Nord), sono iniziati con i saluti di Francesco D’URSO, Direttore Gal “Alto Jonio Federico II”; Franco MAZZEI, Amministratore Unico “Agricoltura è Vita” srl; a seguire le relazioni dell’avv. Donato NITTI, studio legale Nitti & Associati, esperto in contratto di rete;  Claudia MERLINO, responsabile Ufficio Lavoro e Relazioni sindacali Cia nazionale; Danilo DE LELLIS, Ufficio Lavoro e Relazioni sindacali Cia nazionale; Massimo BAGNOLI, Responsabile fiscale nazionale, amministratore unico CAF CIA.20150727_174942

Le Reti d’impresa sono un nuovo strumento a disposizione dell’agricoltura – hanno ribadito i relatori – forse finora poco utilizzato nella Sibaritide. Oggi è importante la cooperazione tra le imprese. E questo strumento dà la possibilità, soprattutto alle piccole aziende, di mettersi insieme e di creare quella massa critica per affrontare nuovi mercati. Il nuovo PSR 2014-2020 della Regione Calabria, alla misura 16, dà la possibilità di finanziare progetti per la costituzione di  reti o altre forme associative. Le Reti d’impresa creano tutta una serie di opportunità che le aziende non possono farsi sfuggire. Il nostro territorio provinciale offre una gamma di prodotti così ampia, dall’olio agli agrumi al vino alle nettarine ai fichi, che devono arrivare sui mercati internazionali con forza ed unitarietà. Un ruolo decisivo lo deve giocare la politica regionale: i fondi comunitari che avremo fino al 2020 avranno un ruolo determinante per il futuro dell’agricoltura in Calabria”.

“Una norma dello scorso anno – ha detto Massimo BAGNOLI – ha introdotto una novità: una rete d’impresa tra imprenditori agricoli che vede la possibilità per i retisti di svolgere in comune un’attività agricola con l’obiettivo primario di ripartire il prodotto primario derivante da questa attività come se fosse un prodotto proprio. Che dal punto di vista fiscale significa che quel prodotto ottenuto dall’attività in comune dei retisti diventa un prodotto agricolo e quindi ha una tassazione su base catastale”.

 20150727_174917Durante il seminario si è parlato delle opportunità delle Reti di imprese, che in Italia sono oltre 2200. Mentre circa 11mila sono le imprese che già hanno stipulato contratti di rete, preservando, pur tuttavia, ilprincipio di indipendenza identitaria delle singole imprese partecipanti alla rete. Si è trattato di un qualificato  momento di riflessione e di approfondimento, che ha visto affrontare, inoltre, altri argomenti come la codatorialità nel contratto di rete, le assunzioni congiunte nel contratto di rete. Sono intervenuti al dibattito che è seguito alle relazioni: la presidente di UPA Cosenza Fulvia Caligiuri, il Direttore regionale della CIA Calabria Franco Belmonte e diversi interventi e domande. Ha garantito la sua presenza ai lavori del seminari anche l’on. Mauro D’Acri.

Le conclusioni dei lavori sono state tratte da Nicodemo PODELLA, Presidente regionale CIA Calabria, che plaudendo all’iniziativa ha voluto rimarcare l’importanza dell’utilizzo dello strumento del contratto di rete, che ci viene messo a disposizione, ed ha assicurato che la CIA Calabria si adopererà fortemente nelle prossime settimane per stimolare le aziende associate ad andare nella direzione della costituzioni di queste nuove forme di aggregazione. Anche per la loro flessibilità e agilità,  sono validi  strumenti  innovativi in grado di offrire una adeguata risposta alla necessità di reagire alle difficoltà connesse alla crisi economica e alla complessità dei mercati globalizzati.

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