Presentati i dati di mercato della Provincia di Cosenza

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grafico 3 - saldoCOSENZA – Dalla nota trimestrale relativa al primo trimestre 2015 dell’Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia di Cosenza, realizzato con la collaborazione scientifica dell’Istituto Demoskopika, emerge che nel primo trimestre dell’anno 2015 il saldo complessivo tra nuove assunzioni e uscite in provincia di Cosenza è pari a 7.342 unità, in miglioramento rispetto a un anno fa. Per trovare un dato migliore, pari a 8.125 nuovi ingressi, occorre tornare al secondo trimestre del 2014, ma in grado di recuperare solo una parte della notevolissima perdita (-15.212 unità) registrata nell’ultimo trimestre del 2014.

«La prima nota trimestrale dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Cosenza, che sarà disponibile presto sul nostro sito istituzionale – dichiara il dirigente del settore del Mercato del lavoro della Provincia di Cosenza, Giuseppe Nardi – fornisce un’approfondita base informativa e analisi sulle principali dinamiche occupazionali e sulle recenti tendenze del mercato del lavoro locale osservate per il primo trimestre 2015 e l’anno 2014. Le variabili monitorate rappresentano la congiuntura della domanda di lavoro, quindi l’analisi della forza e debolezza del sistema economico cosentino, espressa dalle assunzioni o cessazioni di lavoro da parte delle imprese. Inoltre, – conclude Giuseppe Nardi – la nota informa sul livello di iscrizioni alle liste di disoccupazione e mobilità che indicano il quadro complessivo dell’offerta di lavoro disponibile all’impiego».

Le maggiori richieste di lavoro delle imprese locali riguardano principalmente figure di basso livello professionale (il 59,9%) tra cui spiccano i braccianti agricoli con il 45,63% del totale (9.900 in valore assoluto) e i bidelli con il 4,85% (1.052). Seguono le professioni esecutive del lavoro di ufficio (13%), le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (6,3%) e gli artigiani, operai specializzati e agricoltori (5,8%). In questo livello di qualificazione, tra le figure emergenti con il maggior numero di rapporti di lavoro avviati, troviamo i centralinisti (968 avviamenti, il 4,46%), gli addetti alla vendita telefonica di beni e servizi (862, il 3,97%) e gli impiegati amministrativi (787, il 3,63%). Il livello di qualificazione più alto assorbe, infine, il 15% delle figure più richieste;grafico 1 riguarda in particolare le professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione, tra cui spicca il dato degli insegnanti di scuola elementare (1.660 avviamenti) e gli insegnanti di scuola materna che, rispettivamente con il 7,65% e il 5,59% rappresentano, dopo i braccianti agricoli, le figure professionali più richieste e con il maggior numero di avviamenti. Gli ingressi a tempo determinato (pari a 26.075) si confermano la tipologia contrattuale prevalente nel primo trimestre 2015 prevalente, ma con una incidenza che è risultata in lieve flessione dal 71,3% al 68,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. I nuovi contratti a tempo indeterminato sono risultati 5.029, l’incidenza è ancora bassa, pari al 13,3% del totale assunzioni, anche se tende a salire leggermente rispetto al I trimestre 2014 (10,9%).

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