CORIGLIANO (CS) Dissesto idrogeologico, rischio alluvioni ed informazione alle collettività locali, il sistema delle allerta meteo, così com’è strutturato oggi su scala nazionale e locale, risulta perfettamente inutile a prevenire o ad evitare che si determinino disagi o più gravi conseguenze nelle comunità colpite. Il più delle volte, infatti, il messaggio di allerta non arriva né potrebbe arrivare puntualmente alle popolazioni interessate.
E ciò accade perché esso viene di fatto trasmesso o se si preferisce scaricato dalla Protezione Civile regionale o dalle Prefetture territoriali agli enti locali i quali, al di là dell’abnegazione degli amministratori, restano di fatto impotenti in termini di risorse umane, economiche e di mezzi.
Rispetto al coinvolgimento delle popolazioni locali, l’inutilità delle allerta attuali diventa poi totale allorquando, come capita spesso, i messaggi vengono diramati ai sindaci in orari di chiusura degli uffici comunali.
In tal caso, ci si affida né più né meno che alle buone volontà degli amministratori ed alle loro capacità personali di far circolare, attraverso ogni mezzo disponibile, l’avviso di avverse condizioni meteorologiche.
Per questo riteniamo serva ripensare completamente l’attuale sistema delle allerta meteo. Perché esso non può essere calato soltanto sulle limitate forze dei comuni. Andrebbero semmai previste, attraverso l’uso delle nuove tecnologie, forme di informazione diretta dalla Protezione Civile e dalle Prefetture al cittadino; ciò parallelamente ai solleciti formali destinati ai comuni perché attivino, così come accaduto anche la scorsa notte per l’ultima allerta del 20 settembre scorso, tutte le procedure previste, per quanto precarie.
Allo stesso tempo serve un coinvolgimento più adeguato degli stessi sindaci, atteso che, per la vicinanza ai territori e la conoscenza delle singole e specifiche realtà locali, restano gli unici capaci di dare contributi efficaci rispetto alla soluzione delle singole emergenze.
Su questo aspetto, che per le sue implicazioni è un’emergenza nell’emergenza, riteniamo si debba aprire con urgenza un confronto tecnico e politico regionale e nazionale, nell’ambito dell’altrettanto indilazionabile questione aperta della ripartizione di ruoli e competenze rispetto alla prevenzione ed agli interventi post alluvione.
Sicuramente è auspicabile ed opportuno che dalla Sibaritide, fortemente colpita dal nubifragio del 12 agosto scorso, che ha devastato particolarmente l’Area Urbana Corigliano-Rossano, possano emergere analisi e proposte utili in merito, da far pervenire alla Regione Calabria, al Governo ed alla Protezione Civile nazionali.
E la prossima riunione della Consulta dei Sindaci della Sibaritide, che il basso ionio si è candidato ad ospitare nel prossimo mese di ottobre, potrebbe essere una importante occasione di unità e sintesi per esprimersi, come territorio, anche su un’esigenza, quella della maggiore efficacia del servizio delle allerta meteo, che coinvolge tutti e che può e deve essere migliorato a beneficio delle popolazioni.