Nuovo anno scolastico e nuovo edificio per l’Itas Itc di Rossano

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ROSSANO (CS) Il nuovo anno scolastico per l’Istituto di Istruzione Itas – Itc di Rossano è iniziato all’insegna delle novità. Innovazioni sostanziali per studenti e personale delle scuola. A cominciare dalla data di inizio delle lezioni, rinviata di una settimana, dal 14 al 21 settembre, a causa  dei danni prodotti dall’alluvione del mese di agosto. La seconda novità, riguarda il duplice trasferimento in due nuove sedi – rispettivamente dell’ex Itc in Via Manzoni e dell’ex Itas nel nuovo edificio in via Ugo Gigli della contrada Frasso – Amarelli di Rossano. Un obiettivo importante. Un’azione valida che consentirà ai giovani studenti di usufruire di una struttura più confortevole e innovativa. Il dirigente dell’Itas Itc, Maria Gabriela Chiodo, nel saluto per il nuovo anno scolastico, rivolto agli alunni, ai genitori e al personale della scuola, ha evidenziato che si tratta <<di un traguardo sofferto e frutto di un percorso lungo e difficile>>. La dottoressa Chiodo, infatti ha spiegato che <<la costruzione di un nuovo edificio per l’ex Itas è durata un intero decennio per far fronte a un’ubicazione provvisoria, che, col passare del tempo e la crescita dell’utenza, si è rivelata sempre più precaria e non funzionale sia a livello organizzativo che didattico>>.

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La stessa dirigente ha evidenziato che analogamente, <<nel caso dell’ex Itc , l’acquisizione in fitto dei locali di Via Manzoni,  completamente ristrutturati e in grado di accogliere tutte le classi e i relativi laboratori per tutto il tempo necessario all’ultimazione dei lavori nell’edificio di Via Nazionale, ha comportato un impegno altrettanto faticoso e non privo di difficoltà e ostacoli. Il tutto>>, ha aggiunto, <<aggravato da un rapporto di comunicazione e di coordinamento degli impegni e degli sforzi tra i vari enti complicato e spesso messo a rischio dal sovrapporsi di responsabilità, dai ritardi e dai vistosi tagli ai finanziamenti erogati dagli Enti locali per rendere concreto il diritto allo studio (trasporti, manutenzione, suppellettili)>>. A giudizio del capo d’istituto della scuola rossanese le scuole calabresi e, in particolare, di Rossano  <<attendono un nuovo Piano dei trasporti, che possa sopperire ai vistosi tagli operati sulle linee ferroviarie e in grado di alleggerire una spesa pro capite del trasporto su pullman, divenuta insostenibile per le famiglie dei numerosi alunni pendolari, impedendo anche l’adozione di un più razionale orario settimanale da parte di scuole di grandi dimensioni come la nostra>>.

Nonostante le oggettive difficoltà la dirigente Chiodo afferma a chiare lettere la voglia di continuare a <<impiegare tutte le energie e tutta la passione per confermare>>, ha detto testualmente, <<i nostri obiettivi e migliorare la nostra azione educativa e didattica, partendo dall’accoglienza e dall’attenzione dedicata ai diversamente abili  e, in genere, ai bisogni educativi speciali, senza che comporti alcuna linea di demarcazione con la valorizzazione delle eccellenze>>. Questo è reso possibile <<sia dal lavoro di alto profilo svolto dai nostri docenti,  impegnati sul fronte difficile ma al tempo stesso gratificante della ricerca – azione,  sia dalla cooperazione educativa instaurata con il personale non docente, con le famiglie e con le risorse umane e professionali presenti sul territorio, a partire dal Gruppo per l’inclusione e dall’Equipe socio – psico – pedagogica dell’Azienda sanitaria>>.

Tra le esperienze più significative, la dirigente Chiodo cita le visite guidate e gli stage presso gli studi professionali, il progetto di cooperazione giovani/anziani Nonni su Internet,  le esperienze di Open Coesione  e di Guide e hostess turistiche, le certificazioni linguistiche e informatiche riconosciute per l’ingresso nel mondo del lavoro o per i crediti universitari. Dunque, quella della “Cittadella della cultura” di Rossano è una comunità scolastica che vede al centro l’allievo, inserito nel gruppo dei pari, ma in un continuo relazionarsi con gli adulti nel rispetto dei ruoli e del retaggio di un patrimonio culturale cui necessariamente si deve attingere.

 

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