Atreju, il centro destra abbia il coraggio di cambiare

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ATREJU-TERRANOSTRA-290915COSENZA – Martedì, 29 Settembre 2015 – Un Centro Destra nuovo, forte, credibile e che abbia proposte concrete di rilancio per l’Italia, tali da poter avere le carte in regola per guidare il Paese, è possibile solo se tutti i partiti, che oggi si propongono come corpi a se stante nel panorama liberale e conservatore, dimostrano di saper fare sintesi, sia a livello nazionale che sui territori. Una sintesi che deve prendere forma partendo dall’individuazione di una guida forte. L’esperienza Berlusconi è stata un esempio innovativo e positivo, non solo in una visione di governance dello Stato ma anche in quella idea rivoluzionaria, soprattutto per il nostro sistema, dell’evoluzione del bipolarismo. Ecco perché il Centro Destra deve ripartire sapendo costruire una base di idee comuni che diano una prospettiva di futuro alla gente ed alla cultura di Destra. Ma per vincere non sarà certamente sufficiente avere un anti-Renzi, ma un leader che abbia la capacità di formattare la coalizione. Serve il coraggio di cambiare!

 

È quanto ha ribadito il Consigliere regionale della Casa della Libertà, Giuseppe Graziano, invitato dal segretario nazionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, ad intervenire al dibattito sulle prospettive del Centro Destra tenutosi Domenica scorsa 27 Settembre a Roma nel più ampio contenitore politico-culturale di Atreju, appuntamento nazionale annuale di confronto promosso e organizzato da Fdi-An.

 

Giuseppe Graziano, inoltre, insieme al presidente Silvio Berlusconi, al capogruppo presso la Camera dei Deputati Renato Brunetta, e al neo governatore della Regione Liguria Giovanni Toti, sono stati gli unici rappresentanti politici di Forza Italia invitati ad intervenire alla manifestazione e a confrontarsi con le altre forze movimentiste della destra italiana.

 

Per rivendicare nuovamente la leadership del Paese – ha detto Graziano – è necessario un Centro Destra nuovo, basato su idee credibili. La cartina al tornasole ad oggi ci parla di una probabile coalizione ricca di tante idee, molte vicine alle reali esigenze degli italiani, ma che non riesce ad intercettare il favore del vento nel Paese perché non si ha la capacità e probabilmente nemmeno il coraggio di cambiare. Tant’è che abbiamo una classe dirigente dispersa e disorientata che non riesce a trasmettere i giusti messaggi ai cittadini. Dalla caduta di Berlusconi in poi c’è stata una involuzione politica che ha frammentato la coalizione in così tante parti e confusione da offrire addirittura un assist, in termini di numeri, ai Governi di Centro Sinistra ed in particolar modo a Renzi che continua a rimanere in sella proprio grazie al sostegno dei moderati. Che a questo punto, in una prospettiva programmatica di unione, vorremmo iniziare a capire se rimarranno in organico al raggruppamento democratico, completando, così, la loro fase di mutazione. Una cosa è certa – ed è questo uno dei moniti lanciato dal Consigliere della CdL – l’Italicum obbliga il Centro Destra a creare una lista unica fra Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia ed i movimenti minori. Sembra una prospettiva difficile, ma obbligata soprattutto nell’elaborazione di un programma condiviso, senza il quale non si va lontano. Neanche con un cartello elettorale. Ecco, pertanto, riemergere la necessità di avere una guida che sappia fare sintesi e convergenza, coordinando e rappresentando al meglio le varie anime della Destra. Che deve sapere ripartire senza rinnegare i suoi valori e le sue tradizioni e allo stesso tempo, deve saper guardare al futuro con decisione sapendo mettere da parte le esperienze politiche del passato che, seppur gloriose come lo è stata la storia di An, sono ormai passate ed anacronistiche. Questo con l’obiettivo, anche, di non dissipare del tutto il patrimonio di consensi e di storia della Destra italiana. Serve una nuova generazione che sappia decidere autonomamente rispetto all’economia, che faccia prevalere la meritocrazia e l’etica, che faccia ritrovare un’identità unitaria e culturale all’Italia. Il Centro destra, è chiaro – ha scandito ancora Graziano -, deve avere un leader, che abbia una linea politica unica da cui ripartire. E Berlusconi deve accompagnare la coalizione in questa selezionare della nuova classe dirigente. Il Centro Destra, insomma – ha concluso – deve essere il polo vincente rispetto ai due poli costituiti da Renzi con il suo Governo e da Grillo che vuole mandare tutti a casa, compresi gli ideali politici costituenti. Per fare questo bisogna necessariamente andare oltre il ceto politico e rinnovarsi.

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