Codex Purpureus Rossanensis Patrimonio dell’Umanità

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indexIl Codex Purpureus Rossanensis Patrimonio dell’Umanità. Il riconoscimento dell’Unesco al monumento vivente tra i più importanti custoditi in Calabria è sicuramente una delle conquiste più importanti che la nostra Città ed il suo territorio hanno conseguito nella storia recente. Un risultato che infonde fiducia ed ottimismo nella nostra comunità e che, mi auguro, possa dare le giuste e definitive motivazioni al mondo dell’imprenditoria locale e ai giovani per intraprendere, nel solco di una promozione turistico-culturale potenzialmente più ricca e qualificata, nuove azioni di marketing. Questo è sicuramente un dono per la nostra comunità, per il quale rendiamo grazie alla Chiesa diocesana e all’Ordinario Militare d’Italia già arcivescovo di Rossano-Cariati S.E. Mons. Santo Marcianò, che hanno dato impulso al percorso di riqualificazione del prezioso Evangeliario. Rossano Città del Codex è una realtà, un progetto che, a partire da oggi, assume maggiore consistenza, gioviamocene per creare sviluppo.

 

Il sindaco Giuseppe Antoniotti commenta con grande soddisfazione la notizia, giunta nella serata di ieri (sabato, 10 ottobre 2015), della conclusione del lungo iter del Memory of the World dell’Unesco che ha elevato il Codice Purpureo a Patrimonio universale dell’Umanità.

 

Per la Città del Codex e per il territorio della Sibaritide si prospetta un’opportunità importante di sviluppo e di crescita – dichiara il Sindaco – che dovremo saper cogliere al meglio. Credo che attorno al Codex d’ora in poi dovranno ruotare tutte le politiche di sviluppo della nostra Città e del comprensorio. Con particolare attenzione alla crescita, alla tutela e ad un maggiore rilancio del Centro storico che sarà, in modo più ampio, il custode di questo monumento. E tutto questo dovrà avvenire attraverso il confronto proficuo e costante con la Chiesa diocesana e con l’arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Satriano, che dia vita a un percorso sinergico e virtuoso per la promozione permanente del Codex. Parte da qui, infatti, una sfida importante, quella che accomuna tutte le Città d’arte, come lo è Rossano, che dovremo cercare di vincere tutti insieme. Cioè quella di saper attrarre i grandi flussi turistici, offrendo loro tutti i servizi necessari. Abbiamo risorse culturali e paesaggistiche invidiabili su cui far leva per raggiungere questo obiettivo. Ma abbiamo bisogno anche del supporto di tutte le Istituzioni sovracomunali, a partire dalla Regione Calabria per finire al Governo centrale, che attraverso investimenti ampi e mirati possano dare impulso alla creazioni di nuovi servizi pubblici. Mi farò carico nei prossimi giorni di avviare, insieme a Mons. Satriano, una serie di incontri con gli organi di governo territoriali e nazionali per cercare di creare, in questo senso, un percorso quanto più virtuoso. Certo, in questo momento di gaudio per la nostra comunità – prosegue il Sindaco – non posso non estendere un sentito ringraziamento all’Ordinario militare d’Italia S.E. Mons. Santo Marcianò che nel corso del suo episcopato sulla cattedra di Rossano-Cariati ha avuto la lungimiranza di intraprendere, insieme agli uffici diocesani e ad un nutrito pool di esperti, il percorso difficilissimo di riqualificazione del Codex. Che oggi raggiunge il primo risultato del riconoscimento a Patrimonio universale dell’Umanità. Il prossimo, a breve scadenza, – conclude Antoniotti – sarà quello che vedrà il ritorno del Rossanensis nella sede storica del Museo Diocesano di Arte sacra, nel Centro storico.

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