Catanzaro – Il Centro di Medicina delle Migrazioni, posto all’interno del Presidio Ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, potrebbe presto diventare una struttura Hub, alla quale potranno fare riferimento gli spoke di tutta la regione che troverebbero collocazione in 19 sedi distrettuali delle ASP della Regione Calabria. E’ quanto prevede il progetto proposto dal Dott. Lorenzo Antonio Surace, Referente regionale della Rete Nazionale per le problematiche della salute delle popolazioni migranti e della povertà, che è stato presentato nella sala Ferrante dell’Ospedale di Lamezia.
“L’idea – ha spiegato il dott. Lorenzo Surace, Responsabile del Centro di Medicina delle Migrazioni – nasce dall’esigenza di creare una rete regionale che operi per la tutela della salute delle popolazioni migranti. Il progetto relativo alla Regione Calabria ha l’obiettivo di mettere in rete le strutture sanitarie regionali che si faranno carico della salute dei cittadini stranieri”. “Una necessità – ha ancora affermato – che appare chiara alla luce dell’ondata di migrazioni, e necessaria per supportare e migliorare l’operato dei centri di accoglienza”. L’obiettivo del progetto sarà quello di “omogeneizzare” le prestazioni sanitarie a favore dei cittadini stranieri in tutto il territorio regionale: “in alcuni territori calabresi – ha sottolineato infine Surace – non vengono garantite alcune prestazioni sanitarie di base, come non viene concessa l’assegnazione del pediatra ai bambini stranieri, prevista dalla normativa”.
Il progetto è stato illustrato dalla ricercatrice Unical, Roberta Saladino, coadiuvata dall’equipe del Centro Medicina delle Migrazioni, Jessica Torchia, infermiera, Valeria Saladino, psicologa e Angela Colosimo, assistente sociale. Il progetto prevede l’istituzione di un centro Hub, che sarà previsto nell’ospedale di Lamezia, e vari centri Spoke individuati presso i Distretti sanitari di base delle varie ASP calabresi; precisamente 6 nella provincia di Cosenza; 2 nella provincia di Vibo; 2 nella provincia di Crotone, 2 in quella di Catanzaro e 7 nella provincia Reggio Calabria. La struttura Hub dovrà essere dotata di un team operativo costituito da figure professionali (Medici, Infermieri, Mediatori culturali, Psicologi, Assistenti Sociali, Antropologi e Demografi), che avranno il ruolo di garantire le problematiche socio-sanitarie degli immigrati e supportare i vari Centri Spoke. La struttura Hub conterà anche sulla disponibilità di 10 posti letto necessari per i ricoveri di eventuali malattie infettive ad elevato impatto sociale, così come sarà supportata dalla U.O. di Microbiologia che garantirà la diagnostica per tutte le malattie infettive e tropicali di difficile gestione.