E’ un “Pinocchio” spumeggiante e brioso, a tratti malinconico e riflessivo e notevolmente rivisitato, quello interpretato sulla scena da Manuel Frattini e dal cast della compagnia della Rancia, a dodici anni di distanza dal suo debutto. Una versione, rinnovata in gran parte del cast, che dopo innumerevoli successi all’estero, è approdata anche al Teatro Rendano di Cosenza il 24 e il 25 novembre, aprendo la stagione teatrale 2015/2016.
Un sold out annunciato che, pur non essendo realmente tale, ha fatto registrare un numero di abbonamenti teatrali ben superiori alle aspettative. Un cast, a tratti più acerbo rispetto a quello originale, che ha regalato momenti di divertimento e allegria tra il pubblico, estremamente partecipe ed entusiasta. Pinocchio_Il grande musical scritto da Saverio Marconi e Pierluigi Ronchetti, racconta il grande classico della letteratura per ragazzi scritto da Collodi, e la storia di un burattino che, alle prese con la differenza tra bene e male, si ritrova a vivere una serie di disavventure durante le quali impara la lezione più importante: quella sull’amore.
Così, se da una parte la versione teatrale del celebre romanzo si rivela vincente nell’interpretazione del protagonista Manuel Frattini e nella costruzione dei quadri corali che vedono coinvolto un’ entusiasmante corpo di ballo, dall’altra la volontà di porre l’accento su alcuni temi, come quello del rapporto padre/figlio appare in alcuni momenti decisamente forzata e un po’ stucchevole. L’orma dei Pooh, autori dei testi musicali, emerge prepotente in più momenti, a tal punto da riuscire a percepire persino nell’inclinazione della voce di alcuni attori, il “sound” marcato del noto gruppo. Ciò che sembra essere trattato solo superficialmente e che forse avrebbe meritato più attenzione, in questo Pinocchio, è l’attenzione a tutte quelle sfumature, dall’ anticonformismo al valore della scuola fino all’ “importanza” della coscienza, che hanno fatto, di un romanzo letterario, un capolavoro unico nei secoli.
Ad appassionare, tra le note più gradevoli dello spettacolo, l’interpretazione di Luigi Fiorentini, il Grillo Parlante che, unito al protagonista, all’ecletticità della scenografia e alla magia di alcuni quadri collettivi, si annovera tra gli elementi più riusciti dello spettacolo. Un successo a metà dunque, proprio come il suo burattino.
Lia Giannini