GIOIA TAURO (RC), 05 LUG 2012 – ”La trattativa per la verifica della Cassa Integrazione per i lavoratori del Porto di Gioia Tauro, giunta a scadenza dopo un anno, non sara’ certamente semplice. Sono molteplici i fattori che incideranno nella discussione formalmente gia’ avviata nei giorni scorsi. Il confronto tra le parti sara’ condizionato da molteplici aspetti; essenzialmente, pero’, saranno due quelli salienti”. E’ quanto si legge in una nota della Cgil della Piana di Gioia Tauro.
”Uno riguarda il lato interno della discussione ed e’ relativo alle ragioni del confronto e i rapporti di forza tra i sindacati confederali e il terminalista. Un confronto su analisi, numeri, produttivita’, gestione e sacrosanti diritti; ma certamente molto dentro la valutazione settoriale e di competenza strettamente contrattuale. Su questo terreno saremo fortemente impegnati a valorizzare al massimo quanto e’ stato dato dai lavoratori all’azeinda in termini di professionalita’, produttivita’, efficienza ed ai fini della competitivita’ e del recupero di mercato dell’hub gioiese. Su questo punto – spiega la Cgil – le federazioni di categoria hanno gia’ annunciato che saranno fermi sulla volonta’ di perseguire un importante riduzione degli esuberi, alla luce anche degli ingressi degli ex precari, e per ottenere il graduale superamento delle flessibilita’. Ai lavoratori, alle loro famiglie e all’economia della Calabria serve un confronto aperto, senza tatticismi e purtroppo su questo i numeri dati da Mct non sono favorevoli o addirittura fuori luogo. Pensiamo che con una giusta considerazione della ripresa in corso si possa migliorare l’accordo sia nella modalita’ di gestione che nel merito. Il ritorno anche nei numeri del nostro porto al centro del Mediterraneo e’ l’unica, valida, base del confronto”. ”L’altro aspetto riguarda il lato esterno, il mondo politico e istituzionale, che in una fase di crisi generale cosi’ complicata deve metterci la faccia e dimostrare di saper prendere impegni e assumere responsabilita’. La Regione Calabria non puo’, pero’ – sostiene la Cgil – ritenersi assolta da quanto avrebbe potuto fare per rendere la discussione sulla Cassa piu’ agevole. Si sono perse le condizioni favorevoli di avere, oggi, un porto gia’ avviato nell’intermodalita’ e nella logistica oltre che, fatto salvo il lavoro realizzato dall’Autorita’ Portuale, aver l’APQ realizzato . Si e’ iniziato a discutere in forte ritardo sulle prospettive di polifunzionalita’ del porto e di nascita di un vero interporto. Tutto questo mentre l’Unione Europea nonostante i tagli della spesa riconferma il nostro porto strategico e registra un rinnovato interesse. Una nota positiva si e’ registrata nei giorni scorsi grazie alla visita della deputazione europea del PD al porto che e’ servita a costruite un percorso di lavoro comune che serva a promuovere e a far crescere la competitivita’ oltre che ad individuare forme di collaborazione con i Paesi della area euro mediterranea”.
”E’ pertanto necessario – conclude la nota – che la discussione sulla cassa non rimanga chiusa nella mura del porto ma che trovi da subito supporto di tavoli regionali e nazionale perche’ qualsiasi soluzione venga inquadrata in una prospettiva di sistema ”.