Mercoledì 6 gennaio Rai 4 trasmetterà in anteprima i primi quattro episodi di Fairy Tail, serie anime prodotta dallo studio A-1 Pictures e tratta dall’omonimo manga di Hiro Mashima, pubblicato settimanalmente sulla rivista Shonen Magazine. Gli episodi verranno trasmessi in fascia pomeridiana dalle ore 14:30. La data di debutto ufficiale sarà l’11 gennaio, sempre alle 14:30, con la trasmissione dei primi 2 episodi.
Ricordiamo i doppiatori italiani dell’anime:
Natsu: Manuel Meli
Lucy: Chiara Oliviero
Gray: Daniele Raffaeli
Erza: Eleonora Rieti
Happy: Monica Bertolotti
Al momento il manga Fairy Tail conta 467 capitoli, da cui è stata tratta una serie televisiva interrotta il 30 marzo 2013 con l’episodio 175, per poi essere ripresa il 5 aprile 2014 con qualche variazione nel cast tecnico, ma mantenendo gli stessi doppiatori. La serie è ancora in corso, l’ultimo episodio trasmesso è il 265.
Trama: Fairy Tail è famosa per essere una delle gilde più potenti del Regno di Fiore, un paese neutrale di 17 milioni di abitanti in cui la magia è parte integrante della vita di ogni giorno. Lucy, una maga degli Spiriti Stellari, affascinata dalla fama di questa gilda, vuole a tutti i costi fare parte di Fairy Tail. Durante il suo viaggio conosce Natsu, un mago del fuoco della gilda tanto bramata da Lucy, che è alla ricerca del drago Igneel insieme al gatto volante Happy. Grazie a loro entrerà a far parte della gilda, dove conoscerà tanti altri maghi, in particolare il mago del ghiaccio Gray e la maga guerriera Erza.
Commento personale: Fairy Tail è un’opera che fa del divertimento la sua arma vincente, ed è riuscita fin da subito ad accaparrarsi una grande fetta di pubblico. Si tratta di un anime molto leggero, alla portata di tutti e ricco di fanservice. Non aspettatevi quindi una profondità narrativa o una trama molto articolata. Fairy Tail è il classico anime per chi vuole spegnere il cervello e godersi 20 minuti di divertimento.
L’apparato tecnico soffre dei tipici difetti di una produzione molto lunga, ovvero animazioni altalenanti e design non sempre curato. Discrete invece le musiche, con sonorità tendenti al folk-rock nord-europeo e quindi molto particolari.
Antonio Vaccaro