VIBO VALENTIA – “Penso che l ultima vicenda, apparsa giorni fa sul alcune testate giornalistiche regionali e perpetrata ai danni di Carlo Iannuzzi, giovane nostro conterraneo barbaramente aggredito a Buenos Aires deve farci riflettere molto e deve essere il vero input a scaturire in noi una reazione di immediato e concreto intervento legislativo”. Sono queste le parole di Marco Martino, Coordinatore Regionale dei Giovani UDC.
Il giovane politico propone la soluzione per porre rimedio agli errori fino ad ora condotti: “Riprendendo quella proposta di legge ferma al Senato numero 464 dal 2013 – dichiara – che prevede l’indennizzo per tutte quelle vittime italiane di delitti ed aggressioni subiti all’estero”. Il ddl infatti parla chiaro, “il cittadino italiano vittima di delitti contro la persona o commessi mediante violenza alle persone compiuti in Italia ovvero il cittadino italiano residente in Italia e vittima all’estero ha diritto alla concessione di un indennizzo”.
“Il caso Iannuzzi – continua – ci mostra infatti l’importanza di una regolamentazione di legge sulla vicenda. Regolamentazione che deve avvenire al più presto per via degli enormi costi previsti per le cure mediche all’estero. Per Carlo nostro giovane conterraneo al fine di prestare le dovute cure presso una clinica privata in Argentina la famiglia dovuto sborsare ben € 50.000. Penso perciò che la costituzione di un fondo di indennizzo nazionale sia fondamentale per affrontare i problemi futuri ed implementare un aiuto certo e concreto a tutte quelle famiglie che come quella di Carlo Iannuzzi si sono ritrovati ad affrontare. In qualità di Coordinatore regionale dell’UDC giovanile calabrese non rimarrò fermo. Ho pensato bene di portare avanti questa grande battaglia che penso avrà un esito positivo. L’intenzione è quella di coinvolgere sicuramente le forze politiche appartenenti al mio schieramento e la deputazione nazionale che dovrà avere L’arduo compito – conclude – è di riprendere quel testo, rimasto fermo per molto tempo all’interno dei cassetti di Palazzo Madama”.