ROSARNO (RC) – I Carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, insieme ai Cacciatori di Calabria, hanno sottoposto a fermo Gregorio Cacciola, 57 anni, elemento di spicco dell’omonima cosca mafiosa di Rosarno per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dalle indagini, infatti, tramite intercettazioni ambientali e telefoniche e riprese video realizzate dai militari dei reparti operativi di Reggio e Rosarno, sarebbe emerso che l’uomo avrebbe messo in atto, ai danni di un’azienda agricola di Candidoni, richieste estorsive sempre più consistenti, finalizzate al versamento della “mazzetta” nel periodo natalizio.
Tali minacce, è stato appurato dalle verifiche condotte, avrebbero agevolato la cosca stessa, rese possibili anche dal fatto che le vittime, per timore per la propria incolumità e l’integrità dei propri beni, non avrebbero collaborato con la Dda reggina che ha poi diposto il fermo.
Ricordiamo che Gregorio Cacciola è lo zio paterno di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia morta il 20 agosto 2011 per ingestione di acido, in circostanze che ancora oggi non sono del tutto chiare.