COSENZA – “Sono rimasta muta perché non ho saputo riconoscere la differenza fra amore e possesso” ed è proprio dall’urgenza di rompere questo silenzio che nasce l’idea di portare in scena Voci di Desdemona, uno spettacolo teatrale che fa parte del progetto “RAVONA – Rete Antiviolenza Nazionale” AVON Foundation for Women.
Ieri sera grazie alla volontà del Centro Antiviolenza Roberta Lanzino Voci di Desdemona è arrivato anche al cinema Teatro Italia di Cosenza. Scritto e diretto da Paola Coppi, con Elena Fazio, Angela Sajeva e Roberta Montisci ha richiamato una notevole platea.
Lo spettacolo teatrale è un continuo work in progress dal momento che prende di volta in volta una forma differente proprio perché si basa sulla rielaborazione delle testimonianze raccolte in diversi centri antiviolenza della nostra penisola, ma il tema ricorrente resta sempre quello dell’inferno vissuto dalle donne vittime di maltrattamenti e di violenza tra le mura domestiche.
Lo spettacolo nel dare voce ai silenzi contraddittori delle donne denota una matrice di intenti, non ha come unico scopo quello di portare in scena una problematica circoscritta ma l’azione teatrale si fa portavoce di un messaggio che vuole toccare la sensibilità di tutti andando nella direzione di un racconto d’insieme.
Assume al tempo stesso una valenza sociale e formativa intesa proprio come esperienza educativa, il teatro diventa lo strumento pedagogico per potenziare quel processo di consapevolezza che si spera porti come risultato finale alla totale assunzione di responsabilità collettiva.
La violenza sulle donne trae la sua forza maggiore dall’indifferenza e dal silenzio di un popolo che continua a ignorare la gravità di un problema che non è più solo privato ma è sociale, politico.
L’amore non può vincere sugli schiaffi, sui pugni ed è da questa consapevolezza che bisogna partire per abbattere quella cultura che si radica nel possesso per fondarne una nuova basata sul rispetto.
Voci di Desdemona parla alle donne ma si avvicina a tutti, smuove gli animi quando le frasi di implorazione appena sussurrate si trasformano in urla strazianti ed è allora che il coraggio ingoia lo sconforto e finalmente arriva la rabbia che costringe a muoverti, perché per condurre questa battaglia serve l’impegno di tutti.
Gaia Santolla