RENDE (CS) – Maggiore democrazia, rispetto delle minoranze, senso di responsabilità e partecipazione attiva nelle forme di governo degli Atenei, come nella tutela delle carriere, sia in ambito giuridico che economico, così del merito nella programmazione e promozione della ricerca scientifica.
Nelle Università italiane e nella stessa Università della Calabria, a seguito delle indicazioni Ministeriali, è tempo di organizzazione su quanto prodotto in materia di ricerca scientifica per una sua valutazione e riconoscimento di qualità ai fini dell’assegnazione dei fondi e la tutela dei posti di lavoro per quanto riguarda soprattutto le figure dei ricercatori. A questo proposito è in atto da qualche tempo una discussione molto accesa in campo nazionale sui criteri di valutazione e del conferimento dei prodotti della ricerca da presentare all’ Agenzia di Valutazione Qualità della Ricerca 2011-2014 (ANVUR) entro il 14 marzo, creando anche nell’Università della Calabria un forte dissenso e contrapposizione tra gli indirizzi dati dal Rettore, sulla base di un deliberato del Senato Accademico, e un buon 20/25% di docenti e ricercatori che pretendono spazi di decisione e discussione pubblica in ambito del corpo accademico per l’assunzione di responsabilità e la definizione di nuove regole in materia di valutazione della ricerca scientifica che non creino disparità di trattamenti tra le Università del Nord, del Centro e del Sud Italia.
E’ quindi in corso una protesta che non ha risparmiato la CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) nel chiedere all’ANVUR la proroga al 30 aprile per il conferimento dei prodotti anziché al 14 marzo prossimo, purché almeno un mese prima di questa data siano noti e corretti tutti i criteri valutativi e la conseguente proroga da parte dello stesso Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca della scadenza al 31 ottobre 2016 per l’intero processo.
Anche nell’Università della Calabria su questa materia è in corso una discussione, sviluppatasi in una serie di incontri pubblici e assemblee che continueranno nei prossimi giorni per mettere a fuoco il disagio e il malessere della comunità accademica.
Si segnala anche l’iniziativa promossa dalla CRUI, che ha indetto in tutte le università una giornata rivendicativa battezzata come “La primavera dell’Università.