REGGIO CALABRIA – E’ una folla visibilmente coinvolta e generosa quella che si stringe idealmente attorno al proprio concittadino Tiberio Bentivoglio, l’imprenditore minacciato dopo l’esplosione di stanotte al deposito della sua azienda sanitaria.
Dopo l’incendio della scorsa notte nel quartiere I Tre Mulini, che ha distrutto il deposito dell’imprenditore Bentivoglio, noto per la sua battaglia contro il racket, il primo cittadino di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata ha dato appuntamento alla popolazione reggina davanti al locale, ormai vuoto e semidistrutto. Una grande folla ha risposto all’appello del sindaco e in questi istanti in molti stanno ancora cercando di raggiungere la stretta strada teatro dei fatti di stanotte, nei pressi della facoltà di architettura. In mezzo alla folla Falcomata ha parlato di “scorta civica” esortando i suoi concittadini alla mobilitazione della famiglia Bentivoglio. Questo un estratto del suo appello: “Se siete qua stasera è perché voi come noi vi siete rotti le palle. Continuiamo a costruire segni di speranza (..). Reggio Calabria non vuole morire, Reggio Calabria vuole rinascere. La città è accanto a chi sceglie la legalità“.
Fra i primi a raccogliere l’appello di Falcomatà il presidente di Libera Domenico Nasone: “Questa folla ci sembra il segno tangibile di una città che alza la testa e non lascia soli i suoi figli in difficoltà e minacciati“. Nasone ha poi esortato i presenti e non a fare “cose concrete” per aiutare Bentivoglio e la sua famiglia: “Chi è venuto qui metta mano al portafogli per aiutare questa famiglia Bentivoglio“. “Essere accanto a Tiberio Bentivoglio è una scelta di libertà“, ha concluso Nasone.
Presenti anche tantissimi studenti che si sono mobilitati spontaneamente, fra cui una rappresentanza del Liceo Scientifico Volta, e il gruppo degli scout di Melito.