F.C. Crotone, Intervista a Danilo Ruberto tra calcio e social

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CROTONE (KR) –  Grande campionato per il Crotone Calcio e grande soddisfazione per tutti i crotonesi che giorno per giorno si stringono per accompagnare la loro squadra. La grandezza dello sport è proprio questa: la capacità di poter unire, di raccogliere gioie e dolori e di far diventare la tifoseria una famiglia. Questo sentimento che accompagna da sempre ogni amante del Calcio è fortemente sentito dalla squadra calabrese e Danilo Ruberto, da qualche tempo ormai, si sta dedicando alla ripresa di videoclip che possano far percepire le emozioni suscitate.  Questi video sono ormai diventati popolari nell’ambiente crotonese, e non solo, e primo tra tutti il video “Panucci Style” si è dimostrato un tormentone, arrivando a raggiungere su YOUTUBE 72000 visualizzazioni. Di seguito l’intervista a Danilo, che ci permetterà di comprendere quale possa essere lo spirito con cui gli abitanti della sua città affrontano il campionato.

Crotone primo in classifica. Per la città di Crotone sogno o realtà?

-Per la città di Crotone questo è ancora un sogno, perché 14 punti di distanza dalla terza classificata, una squadra forte, ragazzi determinati e forti come i nostri squali…. sì, è tutto un sogno dal quale nessuno si vuole svegliare. La serie A non è quindi solo un sogno, ma potrebbe diventare realtà se non altro per l’eccellente campionato in serie B. Lo meritano. E lo merita anche questa città.
 

Cosa si prova, per te Danilo, ad essere partecipe di questo sogno?

– Io provo un grande orgoglio. Sono crotonese, qui sono nato e qui vivo. C’è un sentimento comune in città: riconoscerci. Anche se non ci si conosce, allo stadio andiamo tutti per lo stesso motivo, e tutti guardiamo quei campioni con gli stessi occhi. Noi sosteniamo il Crotone Calcio, sia nel bene e nel male. Non solo quando le cose vanno bene. Ci sono tifosi che sostenevano la squadra quando giocava nei campi senza erba. Quando la C1 già sembrava un miraggio. Oggi il Crotone è la serie B, l’unica realtà calabrese in cadetteria. C’è un sentimento comune in città: ci ri-conosciamo.

 Video “Panucci Style”, numerosissime visualizzazioni, qual è il segreto del successo dei tuoi video?

-Il video è nato dopo Livorno-Crotone. L’avversario Andrea Luci tirò un calcio sulla spalla al nostro difensore Bruno Martella (il numero 24). Fallo. L’allenatore Cristian Panucci contesta l’arbitro e viene allontanato. Subito dopo l’ex stella della serie A disse ai microfoni di Sky che è normale che possano succedere infortuni del genere, specialmente in serie B. “Cosa dobbiare fare? Dobbiamo giocare a ballare”? Mi è piaciuto il gesto del balletto. Da lì sono sceso in Piazza Pitagora con l’intenzione (fulminante) di farne una parodia e di dedicare questo video a Bruno Martella. Almeno, dopo il dolore alla spalla, lo avrei fatto ridere. Tutti gli altri video, invece, sono dedicati ad ogni partita del Crotone. Siamo in vista di Crotone Pescara, uno spettacolo made in serie B che sarà disputato all’Ezio Scida il 20 marzo: sto già preparando l’esultanza dei tifosi. Hanno successo perché sono simpatici…. e perché tra crotonesi ci conosciamo tutti

 Ora parliamo di te: eclettico e coinvolgente come il ballo che sembra essere diventato un tormentone. Quanto è importante il mondo del web per poter emergere e mostrare il proprio valore?

-Non so se io abbia valore. Il mondo del web è importante per la sua istantaneità e per il fatto che, con un click, possiamo arrivare fino in Alaska. Il web va saputo usare. Non solo per gli intenti, ma anche tecnicamente: un video girato in orizzontale fa più effetto di tutti quelli girati, col telefono, in verticale. Lo dico sempre.

 Facendo i dovuti scongiuri, qualcosa in programma qualora il Crotone dovesse arrivare in serie A?

-Quello della promozione è un sogno, che deve essere realizzato dai nostri calciatori che, dopo quasi un anno, hanno dato il meglio di loro stessi. Sono dei campioni, e dico tutti. Se succederà, riprenderò in volto la gioia dei crotonesi e i loro gesti più folli (qualcuno vuole gettarsi in una fontana vicino il nostro stadio). Ce lo meritiamo, dai. Lo merita anche la Calabria, terra martoriata.

Concetta Galati

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