Elezioni Cosenza, sulle liste pulite botta e risposta Magorno-Santelli

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magornoCOSENZA – «Ha fatto bene l’Alleanza che sostiene la candidatura a Sindaco di Lucio Presta a lanciare l’allarme. Prevenire è meglio che curare. Si faccia chiarezza ora e subito». Lo afferma, in una nota, il deputato e segretario regionale del Pd della Calabria Ernesto Magorno. «Il Consiglio comunale che sarà eletto il 5 Giugno – prosegue – non può essere sciolto per inquinamento mafioso. La Commissione Antimafia dovrà assumere ogni necessaria iniziativa a tutela della istituzione e della libera espressione elettorale. La specchiata moralità è richiesta prima di tutto ai candidati a Sindaco. Per quando ci riguarda siamo certi che con Lucio Presta non si corre questo rischio in quanto rappresenta la persona giusta, per trasparenza, onestà e capacità, a cui affidare il compito di recuperare l’immagine, la dignità e la credibilità di un città fin troppo mortificata». Immediata la replica di Jole Santelli: «La vergognosa conferenza stampa delle terze fila del Pd offende Cosenza e la sua storia e dimostra come questo partito sia alla frutta. Invece di seguire la massima evangelica, del medice cura te ipsum, peraltro assai opportuna, il Pd affida ai suoi manovali il compito di legittimare il chiacchiericcio becero, ergendolo a fatto. Una cosa indicibile e Laida». La coordinatrice regionale di Forza Italia aggiunge: «Il partito degli inquisiti, degli esiliati, deglisantelli ex assessori di centrodestra sotto inchiesta, degli amministratori locali finiti in carcere, delle primarie taroccate, di Calabria Verde e degli appalti sospetti – prosegue la Santelli – attacca per non essere attaccato. Invece di Von Clausewitz, però, manda all’arrembaggio personaggi mediocri che avvelenano i pozzi sapendo che sul piano politico non esistono. Sul piano elettorale sono sconfitti ma invocano l’antidoping per vincere a tavolino, ignorando che le loro urine sono dense di Epo, seguendo la metafora sportiva. Siamo noi a chiedere alla Commissione di valutare liste e aspiranti sindaci, non avendo nulla da nascondere. Siamo noi che abbiamo tranciato i rapporti melliflui esistenti, anche a Cosenza, tra politica, istituzioni e settori bui, pagando con la tranquillità personale e familiare dei nostri amministratori questa operazione di trasparenza. Il Pd calabrese non ha alcun titolo morale per impartire lezioni a nessuno. Questa tattica spregiudicata messa in scena dai soliti ignoti e messa in opera da una manovalanza senza cultura e senza storia – conclude Jole Santelli – è solo una manovra di giacobinismo posticcio e ridicolo. Medice cura te ipsum è l’unica cosa che si può dire a un’Armata Brancaleone che non ha alcun addentellato con la civiltà di Cosenza».

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