MENDICINO(CS) – Cielo terso e sole caldo hanno accolto gli “invasori” che, armati di tablet e smartphone, si sono sfidati in una lotta combattuta a colpi di hashtag. È partita da Piazza Municipio la tappa mendicinese delle Invasioni Digitali, progetto culturale sorto nel 2013 che punta alla co-creazione e alla promozione culturale attraverso la partecipazione attiva dei visitatori dei luoghi di cultura dislocati sul territorio Dopo i saluti del sindaco Antonio Palermo, degli “invasori” e membri dell’Associazione ScopriLaCalabria, Alessandra Scanga e Carmen Guarascio e di Giuseppe Naccarato- ideatore e sviluppatore in collaborazione con Stefano Vena di ViaggiArt app made in Calabria sul turismo- è iniziato il percorso alla scoperta delle bellezze architettoniche e paesaggistiche del paese. L’anfiteatro San Giuseppe- recente costruzione ubicata nel rione San Giuseppe che tra l’altro ospita una Chiesa risalente al 1640 di proprietà della famiglia Catizone, è stato oggetto della prima invasione. A seguire Palazzo del Gaudio- (meglio noto come Palazzo Campagna) imponente residenza nobiliare realizzata con blocchi di tufo ed edificata nel 1782 per volere del giurista napoletano Carlo del Gaudio, che è stato tra l’altro il set di “Io e Velàzquez ovvero il giallo dell’insolito quadro” giallo scritto da Assunta Morrone e illustrato da Jole Savino la cui vicenda ruota intorno al misterioso e noto quadro di Diego Velazquez “Las Meninas”( che è stato oggetto di studio da parte di Michel Foucault ne “Le parole e le cose” e di Jacques Lacan nel “Seminario 13”) e alla sparizione dallo stesso del cane; la Chiesa di san Nicola- sita in Piazza Duomo risalente secondo alcune ipotesi intorno all’anno mille e oggetto di molti restauri- un’architettura semplice che racchiude all’interno numerosi dipinti e una reliquia di San Pio donata da una fedele mendicinese; la Torre dell’Orologio risalente al 1907 ubicata nel rione “Castello” e raggiungibile tramite una scalinata composta da 132 gradini; il Museo dinamico della seta- riaperto al pubblico dallo scorso dicembre dopo i lavori di restauro effettuati tramite i fondi Por- un gioiello di artigianato e tecnica di proprietà della famiglia Gaudio; il Parco fluviale (aperto eccezionalmente al pubblico grazie alla concessione della ditta che si sta occupando della manutenzione del sito) che si affaccia sul fiume Acheronte su cui, secondo la leggenda, ha trovato la morte Alessandro il Molosso; l’antica filanda del Gaudio ed infine il Santuario di Santa Maria dell’Accoglienza tappa giubilare del 2016. Entusiasti e partecipi gli “invasori” che, tra un hashtag e l’altro, non hanno risparmiato domande e commenti positivi sull’iniziativa e sulle bellezze di luoghi spesso sconosciuti ai più. «Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza» scriveva Antoine de Saint Exupéry ne “Il piccolo principe” e Mendicino, giorno dopo giorno, ne sta dando prova.
Rita Pellicori